Coaching AI

L’indagine Geotab sui veicoli commerciali rivela una chiara preferenza per l’assistenza vocale immediata rispetto alla registrazione video. Alta sensibilità alla privacy, superabile solo se le dash cam scagionano in caso di incidente.

Coaching AI – I conducenti italiani di veicoli commerciali sono i più aperti d’Europa all’innovazione in cabina, ma a condizioni ben precise. È quanto emerge da una nuova indagine paneuropea di Geotab, condotta su oltre 3.500 autisti professionisti, di cui 500 in Italia.

Il dato più sorprendente riguarda l’accettazione del coaching in tempo reale: ben il 94% degli autisti italiani (7 punti sopra la media europea) si dichiara a proprio agio nel ricevere istruzioni immediate, basate sull’Intelligenza Artificiale (AI), per migliorare lo stile di guida.

Il rifiuto della registrazione, la richiesta del Coaching vocale

La preferenza per l’AI vocale immediata è netta: l’87% degli intervistati europei preferirebbe di gran lunga questo supporto rispetto alla mera registrazione di filmati interni al veicolo, destinati a essere rivisti in un secondo momento.

Questa distinzione sottolinea una questione fondamentale: la delicata mediazione tra privacy e protezione.

Edward Kulperger, Senior Vice President EMEA di Geotab, ha commentato: “L’idea che gli autisti siano contrari alla tecnologia è ormai superata: il loro livello di accettazione cresce quando comprendono i reali vantaggi. L’opportunità è migliorare la comunicazione sul contributo che questi sistemi possono dare alla sicurezza.”

Coaching AI

Privacy: timori forti, ma scagionamento è la chiave

L’apertura verso il coaching AI è bilanciata da forti riserve sull’uso delle telecamere in cabina, percepite come una forma di controllo:

  • Timore del Controllo: Il 92% degli europei esprime riserve sull’uso delle telecamere in cabina. In Italia, i dubbi sono connessi prevalentemente al rischio di errata interpretazione del materiale (38%) e alla percezione di sfiducia da parte del datore di lavoro (36%).
  • La Condizione per l’Accettazione: La resistenza svanisce quando l’utilità è provata: ben il 95% degli autisti italiani (contro il 92% della media europea) è disposto a superare i propri timori se le riprese potessero dimostrare l’assenza di colpa in caso di incidente.

Gli autisti italiani riconoscono, infatti, il valore delle dash cam soprattutto per la loro utilità nella gestione delle pratiche assicurative e nella risoluzione più rapida dei sinistri (44% delle risposte).

Colmare il divario educativo

Lo studio evidenzia un divario educativo che i gestori di flotte sono chiamati a colmare. Le resistenze all’impiego delle dash cam non sono monolitiche, ma si concentrano sul timore che le riprese vengano estrapolate dal contesto (38%), il loro possibile utilizzo a fini disciplinari (34%) e le preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati (34%).

In questo scenario, gli strumenti che promuovono lo sviluppo professionale e il benessere degli autisti – come il coaching AI e la possibilità di esonero da responsabilità – si rivelano elementi chiave per colmare il divario e favorire la nascita di una cultura della fiducia.

L’indagine conferma infine che il 67% degli autisti è favorevole all’utilizzo delle riprese video ai fini della formazione, purché l’uso sia costruttivo e collaborativo.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte: Geotab (Analisi paneuropea su veicoli connessi, Ottobre 2025)