Apertura in frenata per il mercato dei veicoli in dustriali e autobus: -10,2% per gli autocarri, – 1,6% per i veicoli trainanti e – 1,7% per gli autobus

ANFIA e le altre Associazione del settore trasporti hanno espresso la necessità di misure strutturali e continuative per permettere alle aziende di trasporto italiane di poter essere all’altezza di uno scenario europeo sempre più competitivo.

A gennaio 2019, sono stati rilasciati 2.320 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-10,2% rispetto a gennaio 2018) e 1.412 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-1,6%), suddivisi in 120 rimorchi (-9,8%) e 1.292 semirimorchi (-0,8%).

Ricordiamo che per gli autocarri il 2018 si è chiuso con segno positivo: 25.582 libretti di circolazione, il 5,1% in più del 2017. I veicoli trainati hanno invece registrato un calo nell’anno da poco concluso: 15.803 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, l’1,9% in meno rispetto a gennaio-dicembre 2017, così ripartiti: 1.443 rimorchi (-8,2%) e 14.360 semirimorchi (-1,2%).

Come riportato nel “Dossier Trasporto merci su strada in Unione europea e in Italia” recentemente aggiornato da ANFIA, il Logistic Performance Index 2018 della Banca Mondiale – che misura l’efficienza logistica nel trasporto internazionale – colloca l’Italia al 19° posto nella classifica mondiale del trasporto internazionale, superata, nei primi 20 posti, da ben 10 Paesi dell’UE.

Guardando ai dati statistici rilevati dai vettori registrati in Italia, nel 2017 (ultimo dato disponibile), il traffico internazionale (incluso cross-trade e cabotaggio) ha movimentato 13 miliardi di tkm (+5% sul 2016); di questi, 11,9 miliardi hanno riguardato il traffico bilaterale (+3% sul 2016), 0,6 miliardi il cross-trade (+104%) e 0,5 miliardi il cabotaggio (-7%).

Il rinnovamento delle flotte e del parco circolante – elemento chiave per un sistema dei trasporti e della logistica efficiente, sicuro, sostenibile e tecnologicamente avanzato – contribuisce al necessario miglioramento della posizione del nostro Paese nel Logistic Performance Index. Le innovazioni tecnologiche dei veicoli industriali e rimorchi di ultima generazione, unite alla progressiva digitalizzazione delle infrastrutture, infatti, consentono soluzioni di grande efficienza, applicabili a tutte le tipologie di veicoli.

Dall’analisi del Dossier emerge, poi, che in UE la modalità del trasporto merci su strada continua ad essere la preferita: gli autocarri trasportano il 72,8% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra. Il trasporto stradale europeo di merci è aumentato del 5,2% nel 2016 rispetto al 2015, con un volume di 1.803,5 miliardi di tkm, il più alto registrato negli ultimi 5 anni.

Rispetto al 2013, la movimentazione delle merci è aumentata dell’8%, tuttavia l’evoluzione del trasporto merci su strada non è stata uniforme in UE. I dati, infatti, evidenziano che il volume di tkm movimentate dai paesi dell’UE15 è passato dall’87% del traffico totale del 2005 al 69% del 2016, differenza conquistata dai 13 Paesi del Centro ed Est Europa, soprattutto dalla Polonia.

É importante inoltre evidenziare che le istituzioni europee, riunite in sede di Trilogo lo scorso 18 febbraio, hanno raggiunto l’accordo finale per la definizione della nuova regolamentazione sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti. L’accordo ha confermato gli ambiziosi obiettivi di riduzione di CO2 originariamente proposti dalla Commissione: -15% entro il 2025 e -30% entro il 2030.

Sarà pertanto necessario proseguire su tutto il territorio europeo lo sviluppo omogeneo delle infrastrutture per le alimentazioni alternative, in particolare la rete di rifornimento dei veicoli industriali a CNG ed LNG e i punti di ricarica ad alta potenza per i camion elettrici a lungo raggio.

Senza un’adeguata infrastruttura di ricarica e una omogenea rete di distribuzione dei carburanti alternativi in UE, risulta infatti difficile che gli operatori dei trasporti acquistino da ora in modo massivo camion elettrici o a gas. Occorre inoltre affiancare alle misure ambientali un piano di azione che faciliti e incoraggi la domanda di camion con alimentazione alternativa.

ANFIA e le altre Associazione del settore trasporti hanno già espresso la necessità di misure strutturali e continuative per permettere alle aziende di trasporto italiane di poter essere all’altezza di uno scenario europeo sempre più competitivo e per incentivare il rinnovo dell’obsoleto parco circolante in ottica di sostenibilità ambientale e sicurezza. In particolare, dovrebbero essere adottati rapidamente i Decreti Attuativi per il riparto del nuovo Fondo Autotrasporto stanziato dalla Legge di Bilancio 2019, e il Fondo Investimenti finalizzato al rinnovo del parco dovrebbe essere incrementato rispetto allo scorso anno.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

Fonte ANFIA