Volkswagen l’auto elettrica sarà la chiave di volta, mentre ad essere sacrificato per ora è il nuovo centro di design

Il Gruppo Volkswagen si riorganizza dopo il Dieselgate. Prima ci sono stati i cambi di poltrona, operativi dal primo novembre, ed ora è la volta di ripensare gli investimenti. La nuova formula è stata annunciata dall’ad Matthias Mueller, dopo le riunioni del consiglio di sorveglianza. Prima di tutto è stato annunciato che, per far fronte ai costi del Dieselgate (cifre enormi e ancora del tutto da quantificare), gli investimenti per il 2016 arriveranno ad un massimo di 12 miliardi di euro ovvero un miliardo in meno rispetto alla media degli anni passati. E’ la prima volta, dopo la crisi del 2009, che il Gruppo Volkswagen fa un passo indietro. A seguire c’è la nuova strategia a livello produttivo, vediamo in dettaglio.

L’auto elettrica trainerà il rilancio

Sulla strada da seguire Muller ha le idee chiare: “Non faremo l’errore di risparmiare sul nostro futuro per questa ragione prevediamo di aumentare ulteriormente le spese per lo sviluppo di mobilità elettrica e digitalizzazione”. Per questo quelle destinate alle tecnologie alternative saliranno a circa 100 milioni all’anno, sebbene la Phaeton elettrica sarà rinviata. La stessa cifra invece sarà congelata per quanto riguarda la creazione di un nuovo centro di design a Wolfsburg, decisione che si lega al prepensionamento di De Silva. “Tutto ciò che non è necessario sarà cancellato o rimandato”, ha spiegato Muller. Di fatto il Gruppo, per sua stessa ammissione, sta “attraversando un periodo di incertezza e volatilità”. Le vendite hanno iniziato a calare, per questo si sta assegnando “con grande attenzione una scala di priorità a tutti gli investimenti e alle spese previste”.

 

 

 

 

fonte,omniAuoto