Convegno ANFIA progetto Diciotto: il monitoraggio confermano la sperimentazione  come soluzione promettente per il trasporto di gran volume

ANFIA, CNH Industrial e ANITA auspicano il riconoscimento normativo per la circolazione nazionale degli autoarticolati a 18 metri e ottengono la disponibilità del Ministero dei Trasporti a prendere in considerazione la proposta.

Il 22 febbraio scorso, in occasione di Transpotec Logitec 2019, si è tenuto presso VeronaFiere il convegno, organizzato da ANFIA, “18 metri: soluzione promettente per il trasporto Gran Volume. Aggiornamento sui risultati della sperimentazione Progetto 18”. Ha aperto i lavori Andrea Zambon Bertoja, Presidente della Sezione Rimorchi di ANFIA, ricordando che quest’anno il Progetto Diciotto (P18), nato su iniziativa di ANFIA e del Ministero dei Trasporti, compie 10 anni di sperimentazione.

L’obiettivo del progetto è sempre stato quello di analizzare l’impiego degli autoarticolati con una lunghezza fino a 18 metri, per la valutazione dei vantaggi in termini di produttività del trasporto durante l’utilizzo reale dei veicoli, quindi in termini di convenienza economica e logistica del trasporto, e le loro caratteristiche di guidabilità, manovrabilità e sicurezza.

Nel corso di questi anni, i 330 mezzi prodotti dagli Associati ANFIA sono stati quotidianamente utilizzati dalle aziende di autotrasporto che hanno aderito alla sperimentazione le quali, nella loro attività, ne hanno apprezzato gli evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione del servizio. Ha poi preso la parola Alberto Musso, Responsabile Area Tecnica e Affari regolamentari di ANFIA, che ha presentato i più recenti dati di monitoraggio del Progetto Diciotto.

La prima fase di monitoraggio è iniziata a giugno 2009 ed è terminata a giugno 2013, per un totale di quattro rapporti, mentre da giugno 2014 a marzo 2018 si è svolta la seconda fase, che ha prodotto altri due rapporti di monitoraggio. 52 aziende di autotrasporto altamente eterogenee – pari al 73% delle aziende partecipanti alla fase II – e 78 autisti hanno contribuito all’indagine rispondendo ai relativi questionari, per un totale di 221 semirimorchi di fase II monitorati (74% della flotta).

Al 31 luglio 2018, sono stati percorsi più di 9 milioni di km certificati dai 30 semirimorchi con chilometraggio monitorato (centralina EBS). La frequenza di utilizzo giornaliera su tratte medio-lunghe (200-600 km) ha permesso di stimare un totale pari a circa 110 milioni di km percorsi dall’inizio della fase II ad oggi, per una percorrenza media annuale di poco superiore a 90.000 km.

Durante la fase II, si è verificato un solo incidente – durante le manovre di uscita da un interporto, con lievi danni a un veicolo limitrofo, e non su strada – e nessun problema strutturale è stato segnalato sui semirimorchi P18. Nello specifico, il questionario “Responsabili Ufficio Traffico”, ha permesso di valutare: le dimensioni e i principali settori di attività delle aziende; le tipologie di trasporto per le quali i mezzi Progetto 18 sono stati impiegati dalle aziende; l’impatto dei mezzi Progetto 18 sulle attività operative (trasporti/logistica); il giudizio complessivo delle aziende sull’impiego dei mezzi P18 in termini economici e organizzativi.

Dai risultati è emerso che i veicoli Progetto 18 si sono rivelati adatti al trasporto di merce voluminosa leggera caricata su pallet o sfusa, che possa sfruttare lo spazio a disposizione in più restando nei limiti di legge del peso massimo trasportabile (es. alimentari leggeri, imballaggi, carta uso igienico/domestico, elettrodomestici, ecc.), e hanno dimostrato una positiva efficienza nel trasporto, sia in termini di saturazione del carico, che di viaggi risparmiati, che di strategie di utilizzo.

Il questionario “Autisti” ha invece voluto indagare: l’esperienza e la percorrenza media annuale degli autisti; le caratteristiche di manovrabilità dei mezzi Progetto 18 nei principali scenari di impiego; la percezione di sicurezza nella conduzione dei mezzi Progetto 18 in diverse condizioni ambientali; il giudizio complessivo degli autisti sui mezzi P18 in termini di comfort di guida.

I risultati, in questo caso, hanno evidenziato che il comfort di guida e la manovrabilità dei veicoli Progetto 18 sono analoghi, per la maggioranza degli autisti, a quelli che caratterizzano i rimorchi tradizionali – si può ravvisare qualche difficoltà di parcheggio solo in caso gli spazi per il carico/scarico siano ristretti. Sul lato della sicurezza, solo il 6% degli autisti ritiene che le manovre di sorpasso alla guida di un veicolo P18 siano più difficoltose.

Alla presentazione dei dati di monitoraggio, hanno fatto seguito gli interventi di Domenico de Rosa, CEO di SMET – azienda di trasporto che partecipa al progetto dal 2009 – che ha confermato che l’utilizzo dei veicoli P18 non comporta criticità e assicura un vantaggio economico e in termini di sostenibilità; Massimo Santori, EMEA & APAC Institutional Relations di CNH Industrial, che, dopo aver richiamato le principali sfide per il trasporto merci nei prossimi anni e le soluzioni di sostenibilità rese disponibili da IVECO, ha evidenziato i benefici del P18 in termini di riduzione delle emissioni (-35% NOX; -95% PM10 e -10% CO2) e di riduzione dei flussi (-13% veic./km); Giuseppina Della Pepa, Segretario Generale di ANITA, secondo cui l’Italia dovrebbe aprirsi maggiormente alle sperimentazioni e innovazioni tecnologiche per il trasporto merci su strada, che sono già realtà in altri Paesi UE, pena il rischio di rimanere esclusi dal processo di sviluppo e ammodernamento del sistema dei trasporti.

Infine, Lino Trentini (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – CPA Torino) e Fausto Fedele, Direttore Div.3 DGMOT del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono intervenuti segnalando che il Ministero non ha rilevato alcuna criticità in termini di incidenti e difetti/non conformità riscontrabili durante la revisione annuale dei mezzi P18. Pertanto, in virtù dei risultati positivi della sperimentazione, si sono dichiarati disponibili a prendere in considerazione la proposta di ANFIA, CNH Industrial e ANITA per ottenere il riconoscimento normativo per la circolazione nazionale dei 18 metri. Questa tipologia di complessi veicolari, se riconosciuta a livello normativo nazionale, nel rispetto dei limiti della Direttiva europea, potrà dare un enorme aiuto alla promozione della mobilità sostenibile nel nostro Paese.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA