Le imprese di Noleggio, di Sharing e le Flotte sono coinvolte come tutto il tessuto imprenditoriale nelle misure emergenziali estese a tutta l’Italia, ed in questo senso esistono molti dubbi ed interpretazioni su aspetti specifici che interessano i Drivers, i Fleet managers e le attività di Autoriparazione. Occorre una presa di posizione di Noleggiatori ed Associazioni di Categoria?

Covid – 19 e Flotte – Dopo i chiarimenti di ANIASA sul Decreto del 22 Marzo 2020 (qui il Link per visualizzarlo in Gazzetta Ufficiale) che il Consiglio dei Ministri ha approvato per contenere l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 con provvedimenti ulteriormente restrittivi, abbiamo appreso che Noleggi e Sharing possono continuare le attività senza incorrere negli obblighi di chiusura temporanea che il Governo ha imposto alle varie imprese secondo i Codici Ateco. Tuttavia, in questo Decreto, non è solo la chiusura estesa la misura estrema delle restrizioni. Vediamo alcuni passaggi.

Nessuna confisca delle Auto, neppure di Flotta o NLT

E, vale ricordarlo, in questo momento è decaduta l’intenzione governativa di accompagnare l’inasprimento delle Sanzioni per presenza non motivata su strada con la confisca del mezzo nel caso che il soggetto sanzionato ne sia alla guida. Perché anche qui avremmo assistito ad un paradosso: chi è legittimo responsabile di un’auto confiscata a fini sanitari, quando il guidatore è diverso dall’intestatario?

Covid – 19 e Flotte – “Divieto di spostamento”: e per la manutenzione ?

Fa particolarmente impressione l’espressione del Pt. b) del Decreto : “E’ fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza(….)”

A parte l’effetto su tutti gli italiani, sorge una domanda importante per le attività di Flotte e Noleggi : in caso eventuale di assenza di Punti Assistenza Convenzionati od Autorizzati nel Comune di presenza del Driver, lo stesso è autorizzato a varcare “il confine” con altri Comuni per svolgere operazioni obbligatorie di Manutenzione o di ripristino? Il “Tagliando” è di fatto assimilabile ad una comprovata urgenza?

Una questione non da poco, che ne richiama altre:

In caso di eventi straordinari come questo, soprattutto i Noleggi hanno organizzato un monitoraggio sul territorio per cercare di garantire in ogni Comune almeno un Punto Convenzionato per le attività di Assistenza ordinaria? Ovvero, Flotte e Noleggi hanno previsto autorizzazioni in deroga per interventi perlomeno ordinari presso Centri Assistenza terzi?

  • Nella eventualità di doversi trasferire presso altri Comuni, il Driver di un mezzo di Flotta od un Utilizzatore di un mezzo a NLT non dovrebbe essere debitamente supportato da materiale ufficiale (Autorizzazione, Atto Notorio, Certificazione) da parte del Fleet o del Noleggiatore, al fine di evitare contraddittori e sanzioni – eventualmente pure temporanee – a carico del guidatore del mezzo?

Chiaro che, in caso di non riconoscimento della comprovata necessità od urgenza ed in assenza di Autoriparatori autorizzati presso il proprio Comune, il Driver od Utilizzatore non ha che due strade da perseguire, ma ciascuna con un quesito aperto:

ritardare oltre misura un Tagliando, un ripristino od un intervento obbligatorio con il rischio tuttavia di dover sostenere pesanti franchigie Kasko o pregiudizi sulla Garanzia; oppure organizzare la trasferta “extra Comune” del mezzo attraverso il Carro di Soccorso. ma a carico di chi in tutti questi casi finirebbero le penalità economiche ?

Covid – 19 e Flotte – Codici ATECO : i Fleet Managers “devono chiudere”?

mentre le attività di Noleggio (come ricordato da Aniasa) e le attività di Autoriparazione sono escluse dagli obblighi di chiusura, non possiamo escludere che diverse Imprese titolari di Flotta non siano invece ricadute negli stessi obblighi.

Eppure, per quanto detto sopra, la eventuale chiusura temporanea delle Flotte non blocca le incombenze ricadenti sui mezzi aziendali, e soprattutto non esautora il management dell’Impresa Fleet dal dovere di relazionarsi con i Drivers e dall’obbligo di affiancarli nelle mere questioni burocratiche.

A farsi carico di tutto ciò non può che essere il Fleet manager interno od esterno all’Impresa, e poiché a decidere sulla chiusura o meno di una attività è la corrispondenza ai famigerati Codici Ateco delle imprese, oppure allo spirito dello stesso Decreto, per definire se gli specifici “Fleet Managers” (soprattutto quelli inquadrati in termini professionali o con Partita Iva) possono o meno continuare ad operare occorre capire se le stesse figure professionali ricadano nei Codici Ateco “70” (Attività di consulenza gestionale) oppure “74” (Attività professionali, scientifiche o tecniche). In mancanza, potrebbe trovare senso la espressione del Decreto che recita :

“ restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività di cui all’Allegato 1” (che, ricordiamolo, elenca la serie dei Codici Ateco che possono rimanere aperti).

A questo punto una domanda essenziale : il Fleet Management rappresenta come dovrebbe una attività che assicura la continuità di una Filiera? Per noi si, ma per il Governo?

Ecco perché è auspicabile che, sulle questioni elencate sopra, in questo momento eccezionale sia le Imprese di Noleggio e Flotte, sia le principali Istituzioni di settore forniscano una interpretazione inequivocabile a tutela di Drivers ed Utilizzatori.

Redazione Fleetime