eUROPA MERCATO AUTO 2021

La crisi dei semiconduttori colpisce tutti i major market (incluso UK), che riportano pesanti flessioni a due cifre

Europa mercato auto – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito1 a settembre le immatricolazioni di auto ammontano a 972.723 unità, il 25,2% in meno rispetto a settembre 2020. Nei primi nove mesi del 2021, i volumi immatricolati raggiungono 9.161.918 unità, con una variazione positiva del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A settembre il mercato auto europeo, dopo i cali a doppia cifra di luglio e agosto, mantiene un andamento negativo, registrando una contrazione ancora più marcata (-25,2%) e riportando i volumi più bassi dal 1995 – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. Tutti i maggiori mercati (incluso UK) pagano la perdurante carenza di semiconduttori e registrano flessioni a doppia cifra: UK -34,4%, Italia -32,7%, Germania -25,7%, Francia -20,5% e Spagna -15,7%.

Europa mercato auto

Per quanto riguarda l’Italia, apprezziamo l’attenzione mostrata dal governo verso il settore in occasione del decreto legge fiscale approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, di cui si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, soprattutto in riferimento al rifinanziamento degli incentivi per il mercato del nuovo, in attesa di condividere e definire, per la Legge di Bilancio 2022, un piano triennale che renda strutturali le misure di sostegno alla domanda, indispensabili per accompagnare la filiera industriale nella transizione ecologica.

Di fronte alla possibilità di un’ulteriore accelerazione di questa transizione – ipotizzata dalla Commissione europea con le proposte del pacchetto normativo Fit for 55, che rischia di mettere al bando i motori ‘tradizionali’ a partire dal 2035 – pur confermando l’impegno della filiera produttiva per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione perseguiti, riteniamo essenziale assicurarle un percorso realisticamente realizzabile e un’attenuazione degli impatti sociali ed occupazionali. Come ANFIA proponiamo quindi di fissare un target al 2030 del -45% e di prevedere la definizione dei target al 2035 e al 2040 in occasione della revisione del 2028, così da poterne valutare la fattibilità secondo lo stato di avanzamento della rete infrastrutturale e della risposta del mercato e secondo il livello di penetrazione della quota rinnovabile nel mix energetico europeo”.

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA