Global Automotive Consumer Study 2021

Quali tendenze e tecnologie avranno il maggiore impatto sull’industria automobilistica nel prossimo anno?

Global Automotive Consumer Study 2021 – L’edizione 2021 del Global Automotive Consumer Study, ricerca che annualmente coinvolge oltre 24.000 consumatori distribuiti fra 23 paesi a livello mondiale, si è posta l’obiettivo di esplorare quali nuovi scenari di mercato potranno emergere dal contesto socio-economico ancora in fase di profonda evoluzione a seguito dell’emergenza pandemica. Lo studio ha esplorato, in particolare, i cambiamenti nelle preferenze, abitudini e percezioni dei consumatori su alcune tematiche chiave:

  • La transizione verso una mobilità sempre più elettrica e sostenibile;
  • L’adozione di nuove tecnologie e sistemi di connettività a bordo dei veicoli;
  • L’accelerazione del digitale e del canale online rispetto alle abitudini di acquisto;
  • Il ruolo del prezzo come driver di scelta e le prospettive dei consumatori per l’acquisto del prossimo veicolo.

Global Automotive Consumer Study 2021 – Il nuovo scenario post-Covid

Italiani più cauti, ma la concessionaria rimane al centro delle abitudini di acquisto future

In Italia, solo il 14% sceglierebbe di acquistare un’auto online, mentre il 78% preferisce ancora l’idea di recarsi di persona presso la concessionaria. Il ruolo fondamentale dei dealer è confermato dal fatto che, anche fra coloro che preferiscono l’online, il sito della concessionaria rimane il canale preferenziale per il 63% degli italiani (dato più alto in Europa), mentre appaiono residuali le preferenze per il sito del brand produttore (27%) o di altri retailer e terze parti (10%).

La preferenza per il canale fisico è dettata anzitutto dalla possibilità di osservare ed esaminare di persona il veicolo prima dell’acquisto (76%), seguita da quella di effettuare un test-drive (41%) e negoziare direttamente il prezzo finale (37%). Circa due terzi degli italiani dichiarano di riporre il maggior grado di fiducia nella concessionaria specializzata per la vendita (40%) o la manutenzione (27%) del veicolo. Meno di un quinto (17%) cita invece la relazione diretta con il brand o casa produttrice.

Il nuovo scenario post-Covid ha comunque influenzato le prospettive e le intenzioni di investimento future: in Italia, circa un terzo (32%) rimanderà l’acquisto del veicolo a tempi di maggiore sicurezza economica, mentre questo dato risulta sensibilmente più basso negli altri mercati europei dove prevale maggiore ottimismo (e.g. UK: 20%; Francia: 17%; Germania: 14%).

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press Deloitte