MERCATO AUTO SETTEMBRE

Le BEV crescono del 29% (5,2% di quota) grazie agli incentivi: è urgente rifinanziare la fascia 0-20 g/Km con i 240 milioni di euro di fondi residui

Mercato auto settembre 2024 – il mercato automobilistico italiano affronta un periodo difficile con una contrazione delle immatricolazioni di nuove autovetture nel mese di settembre. Le vendite sono diminuite del 10,7%, segnando un totale di 121.666 nuove immatricolazioni rispetto alle 136.316 del settembre 2022. Questo calo si è aggiunto al trend negativo già emerso ad agosto, posizionando il totale delle immatricolazioni dei primi nove mesi del 2023 a 1.202.122 unità, con una crescita annuale ridotta al 2,1%. Questo dato rappresenta un significativo calo del 18,1% rispetto ai livelli pre-pandemia, evidenziando le difficoltà che il settore sta affrontando nell’attuale contesto economico.

Crescita delle vetture elettriche: incentivi necessari

Nonostante il calo generale, il mercato delle vetture elettriche sta vivendo un momento di crescita. Le vetture elettriche a batteria (BEV) hanno registrato un aumento del 29%, raggiungendo una quota di mercato del 5,2%. Questa crescita è principalmente attribuibile agli incentivi statali, che hanno stimolato l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Le vetture ibride plug-in (PHEV), d’altra parte, si sono mantenute stabili al 3,4%. Complessivamente, la quota delle auto elettrificate (ECV) raggiunge l’8,6%, segnalando un incremento significativo rispetto al settembre 2022.

Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, ha sottolineato l’importanza di rifinanziare gli incentivi con urgenza. “I risultati di settembre, con un secondo calo consecutivo delle immatricolazioni, ma una forte crescita delle BEV, evidenziano l’urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2“, ha affermato Crisci. Ha quindi chiesto il rilascio immediato di 240 milioni di euro di fondi residui per stimolare ulteriormente il mercato delle vetture elettriche.

Proposte Governative per il settore automotive

Durante il recente Consiglio di Competitività, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha delineato una proposta per una nuova politica industriale europea, che necessita di una collaborazione internazionale. Per il settore automotive, il Governo italiano ha richiesto che la Commissione Europea anticipi al 2025 la revisione delle norme riguardanti la transizione dai motori endotermici, fissata per il 2035. Tre condizioni fondamentali sono state presentate per il raggiungimento di questo obiettivo: l’istituzione di un fondo di sostegno per l’intera filiera automotive, un approccio basato sulla neutralità tecnologica e la definizione di una strategia per l’autonomia europea nella produzione di batterie. Crisci ha enfatizzato la necessità di un piano pluriennale di sostegno per accompagnare la transizione, garantendo certezze a consumatori e produttori.

Riforme Fiscali e tavoli interministeriali

UNRAE sta spingendo per una riforma fiscale che riconsideri la deducibilità e la detraibilità per le auto aziendali, collegandole alle emissioni di CO2. Crisci ha chiesto modifiche attraverso Decreti attuativi della Delega Fiscale per ridurre il periodo di ammortamento e incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni.

Concludendo, Michele Crisci ha messo in evidenza la necessità di convocare tavoli interministeriali per discutere la fiscalità del settore automotive, con l’obiettivo di rilanciare la competitività delle imprese italiane e promuovere il rinnovo del parco circolante in un’ottica di sostenibilità ambientale. In questo contesto, la proposta di un piano di sostegno per il triennio 2025-2027 diventa cruciale per il futuro del settore.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press UNRAE