Re-start e flotte di proprietà

Il comparto Flotte torna a guardare con interesse al Parco di Proprietà, anche se di taglio medio-piccolo, e soprattutto con l’esplosione del Delivery commerciale. Quali possibili strategie per gestire i costi, ottimizzare il ciclo di vita e agganciare la ripresa?

Re-start e Flotte di proprietàIn fondo sono stati loro i protagonisti del LockDown lo scorso anno : i cosidetti “Padroncini” e gli operatori del Facility e del Delivery commerciale che hanno gestito le dinamiche logistiche di “Ultimo Miglio” e di consegna merci. In diversi hanno optato per i mezzi in Sharing, ma la maggior parte degli operatori, soprattutto quelli che hanno trovato nel Delivery una integrazione salariale, hanno sfruttato il mezzo di proprietà. Così come nella guerra degli sconti e dei (pochi) ecoincentivi e Bonus, l’interesse per aggiudicarsi un modello ecologico ha spinto in su la voglia di proprietà.

Senza dimenticare il trascinamento indotto nel mercato usato dalla incertezza delle prospettive socio economiche, in grado di portare su anche le vendite per i parchi aziendali di mezzi “Second Life”. Perché oggi il valore di Remarketing è variabile talmente aleatoria da invitare tutti a programmi di breve termine e di basso impegno di Cashflow.

Re-start – Il nuovo: alternativo è meglio?

Ormai è del tutto evidente che la scelta del Marchio con il quale fidelizzare prescinde dal suo successo commerciale : infatti la appetibilità di un Brand o di un modello fa effetto solo quando il mercato gira bene, ma in proiezione di una crisi abbastanza marcata inutile sperare nei miracoli. Oggi appartenere ad un Marchio equivale ad una dichiarazione d’amore, molto meno di interessi. Ecco perché, data l’offerta esuberante multimarca e l’affacciarsi di nuovi Player di mercato, le scelte delle Flotte cominciano a privilegiare i cosidetti “Outsiders” che poi non lo sono neppure più di tanto, coreane e giapponesi in testa. Ma anche, ricordiamolo, le indiane…..

Re-start – Usato “vaccinato” dal valore futuro. Ma i costi di gestione?

Ovviamente il proliferare di usati in Flotta pone una incognita sotto il versante della pianificazione e gestione costi. Quali coperture residuali di Garanzia, sul mezzo, ad esempio? Quali Convenzioni con le Reti di Autoriparazione, e quale politica di approvvigionamento di Ricambi ? Originali, Aftermarket, Rigenerati?

Ogni variabile ha il suo perché: le formule di Garanzia ereditate direttamente dal Costruttore potrebbero non essere un valido supporto alla gestione in economia e programmazione del mezzo, rispetto ai maggiori costi emergenti per usura o rottura accidentale del componente. E dunque, quali Garanzie ulteriori aggiungere a supporto? E le Kasko? Ed infine, rivolgersi alle Reti Ufficiali oppure tuffarsi nel mondo dell’Aftermarket parallelo ed indipendente?

Chiaro che in estrema sintesi aderire ad una assistenza e ricambistica Indipendente, anche sotto l’ombrello protettivo della famosa “Legge BER” sembra al momento una scelta percorribile e sicura, a patto di avvalersi di Fleet manager attenti alle valutazioni del Service oltreché degli Acquisti.

Quali sistemi di acquisto? Web, Dealer, o indipendenti?

E dove comprare le auto per il rinnovo o la composizione della Flotta? Dal classico Dealer, dalla vita sempre più difficile, dalle Reti indipendenti per avere un rapporto più personalizzato, o attraverso il sempre più utilizzato “Web”, per la scontistica privilegiata? Fleet manager più “meccanici” e meno “commerciali”.

Ecco, in estrema sintesi, il panel delle variabili razionali alle quali il Manager deve trovare una risposta efficace. Con una sola sicurezza: l’effetto e l’escalation dei costi di gestione di un mezzo comincia ad allarmare, perché il costo complessivo del Service – se non ben monitorato – può raddoppiare in poco tempo il valore di acquisto del mezzo. Importante per il Fleet Manager acquisire quella mentalità, metodologia e comunicazione in grado di renderlo capace di supervisionare sempre meglio la fase di Officina.

Redazione Fleetime Roma