Simonpaolo Buongiardino  presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità

 

Politici ed esperti a confronto sul futuro e sui cambiamenti dell’automotive, mobilità elettrica, la lotta al diesel, la politica dei trasporti, quali scenari in Italia e nel mondo.

Simonpaolo Buongiardino, promotore dell’evento STATI GENERALI DELLA MOBILITÀ e presidente di Federmotorizzazione Assomobilità sostiene: “L’Automotive  è un settore che si sta confrontando con l’avvio di una nuova era, dominata dalla criminalizzazione dei motori endotermici, in particolare quelli con alimentazione diesel, e dalla graduale crescita della mobilità elettrica:

l’impatto di queste scelte sarà molto rilevante, con conseguenze sul piano della produzione industriale, delle infrastrutture, della ricollocazione di risorse e del mantenimento delle imprese appartenenti alla distribuzione del settore automotive”. E precisa: “Come è emerso dal confronto e dalle informazioni fornite dai protagonisti della filiera dell’automotive, non esiste una sola risposta ai quesiti che il comparto sta affrontando: gli interventi da programmare devono essere flessibili, perché la diffusione di nuove tecnologie prospetta, in una visione di lungo periodo, la possibilità di potere disporre di capacità innovative in grado di dare risposte differenti ai mutamenti resisi necessari in tema di sostenibilità complessiva, magari senza focalizzarsi sulla scelta dell’auto elettrica, sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale.

Molti sono gli elementi da valutare e anche il Paese leader nella diffusione – la Cina – vede l’auto elettrica consumare, a monte, elettricità prodotta con carbone e perciò senza invertire le dinamiche in atto dell’inquinamento. Non va poi dimenticata la forte crisi vissuta dal settore nel nostro Paese – in particolare dalla rete distributiva – e che solo a fine 2015 ha visto iniziare una inversione di tendenza che ha permesso di sfiorare, nello scorso anno, 2 milioni di veicoli venduti (ma sempre sotto i 2 milioni e mezzo immatricolati  pre-crisi). Bisogna anche ricordare che il parco di autovetture  circolante in Italia ha un’anzianità media di 11 anni: servono, perciò, iniziative per facilitare il ricambio  degli automezzi e misure ad hoc per sostenere un settore pari al 10 per cento del Pil  del nostro Paese e che garantisce 73 milioni di euro di gettito fiscale l’anno”.

Moderatore del dibattito focalizzato su mobilità elettrica,  lotta al diesel,  politica dei trasporti e scenari  il giornalista Pierluigi Bonora, fondatore del Movimento di opinione #FORUMAutoMotive, il quale ha ha sollecitato i partecipanti a fornire un quadro documentato dell’attualità e del futuro in uno scenario globale di significativa complessità, non ultima quella identificata dagli obiettivi programmatici e dai target predefiniti dalla Unione europea.

Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote, ricorda che l’industria dell’automobile sta cambiando i propri destini,  confini, ambizioni e lamenta la mancanza di attenzione da parte dei partiti politici per un settore vitale per lo sviluppo del Paese. Pellegrini sottolinea anche l’importanza di quattro punti  da porre all’attenzione del futuro governo e da rendere operativi: l’approvazione di un Codice della strada che sostituisca regole ormai risalenti a 25 anni fa, la necessità di porre in atto una semplificazione burocratica attraverso l’approvazione  del documento unico di  circolazione già slittato dal 1° luglio 2018 al 2019,  la riconsiderazione  del superbollo (un gettito risibile che ha ucciso un mercato) e l’abolizione  del bollo.

Romano Valente, direttore generale UNRAE (Unione Nazionale dei Rappresentanti Autoveicoli Esteri), ricorda che in Italia 11 milioni di persone (il 17,9% della popolazione) vivono in aree montane e sono nella necessità di usare l’auto per gli spostamenti: si tratta perciò di attuare iniziative per facilitare la circolazione. Inoltre, sarebbe necessario intervenire con misure  (per esempio con detraibilità di parte dei costi di acquisto)  in caso di rottamazione di auto ante Euro 3  per svecchiare il parco circolante in modo da  contribuire al miglioramento ambientale. Tra  vent’anni l’auto potrebbe essere elettrica, condivisa e connessa ma servono  soprattutto una visione complessiva e il contributo di  tutte le parti per la condivisione dello scenario di riferimento e delle conoscenze.

Franco Fenoglio, presidente UNRAE veicoli industriali, rileva che i trasporti sono un settore strategico per il cambiamento del Paese e, per essere vincenti di fronte alle sfide globali, serve una visione d’insieme strategica per realizzare un nuovo ecosistema di trasporti e logistica: il futuro è già arrivato,  anche grazie agli investimenti importanti in ricerca e sviluppo attuati dal comparto.

Gianmarco Giorda, direttore ANFIA, rileva che l’Italia vede la presenza di 3.200 imprese per complessivi 1 milione e 200mila addetti  (il 7% del settore manifatturiero). Le numerose competenze manifatturiere e tecnologiche collegate o collegabili alla e-Mobility potrebbero “catturare” una quota rilevante nei settori di produzione della componentistica specifica e di quant’altro attinente all’automobile.

Giacomo Mori, managing director AlixPartners, osserva, sulla base di un studio della società di consulenza,  che è sempre più vicina l’era dell’ibrido e dell’elettrico, e che il differenziale di costo dell’auto elettrica, nei prossimi anni, si ridurrà in modo significativo. Entro il 2030 i veicoli elettrici e ibridi rappresenteranno il 40 per cento del mercato europeo.

Nel settore automobilistico mondiale l’elettrificazione sta decollando, anche se l’autonomia elettrica media cresce lentamente. Le ultime rilevazioni dell’Automotive Electrification Index (Indice trimestrale di misurazione della reale penetrazione dei veicoli elettrici) mostrano che l’autonomia totale di tutti veicoli elettrici venduti è aumentata di oltre 6 volte: dai 7,3 milioni di km del primo trimestre 2013, salendo ai circa 47,5 milioni di km del secondo trimestre 2017. Allo stesso tempo, il livello di elettrificazione della gamma di veicoli venduti non ha però tenuto il passo, passando dallo 0,08% allo 0,43% ed essendo poco più che quintuplicato.

Alberto Piglia, responsabile mobilità elettrica Enel X, afferma che in tema di mobilità elettrica l’Italia deve recuperare posizioni rispetto agli altri Paesi europei, ma può colmare velocemente le distanze se ogni attore dell’ecosistema mobilità si troverà a fare la propria  parte. Entro il 2022 sono previste 14.000 stazioni di ricarica per auto elettriche e iniziative ad hoc per l’area privata, tramite wall-box, servizi di smart changing e accordi di partnership.

Marco Squeri, parlamentare e presidente dell’Associazione distributori di benzina (FIGISC), rileva l’importanza di disporre di dati di scenario per riuscire a interpretare la complessità in modo adeguato e fornire risposte idonee.

Claudio Spinaci, presidente Unione Petrolifera, intende stimolare un confronto aperto sulla centralità del downstream petrolifero (raffinazione, logistica e distribuzione) nella transizione verso uno scenario low carbon, in particolare nel settore dei trasporti e della mobilità. Spinaci sottolinea  che nei trasporti  su strada il 92% della domanda è coperto dai prodotti petroliferi e che la discesa nel consumo è un fenomeno forzatamente lento: la ricerca della sostenibilità per la mobilità di merci e di persone deve andare, perciò, nella direzione di costi sostenibili per cittadini e imprese, traguardando obiettivi ambientali. Bisogna realizzare un’analisi costi-benefici su tutta la filiera produttiva per pervenire al fuel mix ottimale e nel rispetto della neutralità tecnologica  su tutto il ciclo di vita.

Ivan Capelli,  presidente Automobile Club Milano e vicepresidente ACI, ricorda come stanno vivendo gli automobilisti l’evoluzione della mobilità elettrica e lo sviluppo di alimentazioni alternative. L’utente finale si deve adattare alla complessità e porta ad esempio il volante oggi in uso nella Formula uno e la necessità di riconvertire il proprio modo di guidare quando ci si trova su un’auto elettrica. Anche la condivisione delle macchine porterà uno stesso guidatore a dovere  utilizzare più automezzi con modalità differenti da quelle in uso nel passato: un utente e una sola macchina.

Patrizia Toia, europarlamentare, vicepresidente Commissione Industria, Ricercae Energia, e Stefano Maullu, eurodeputato e membro della Commissione Ambiente,   confermano la forte attenzione  alla mobilità da parte del Parlamento europeo e la necessità  di  un costante approfondimento dei cambiamenti in atto e delle dinamiche attuali e future, in un mercato sempre più competitivo e attento alla sostenibilità  complessiva dello scenario.

Entrambi confermano l’interesse a mantenere aperto il confronto con la filiera produttiva in modo da comprenderne al meglio  istanze e  necessità e in tal senso si rendono disponibili.

Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione, nel sollecitare iniziative adeguate per affrontare in modo concreto lo sviluppo della mobilità ecosostenibile, sottolinea in base ai dati rilevati da una ricerca sulla reputazione nell’ambito dei social: “Voices from the Blog” presso un pubblico di Millennials, come sulla rete il sentiment prevalente rispetto all’auto appaia per il 41,4% negativo in funzione di valutazioni collegate all’inquinamento e  alla pericolosità per l’ambiente, mentre il sentiment rilevato siapositivo per il 49,5% quando si parla di auto ibrida o elettrica in relazione alla inevitabile rivoluzione tecnologica: un elemento da tenere presente nella valutazione del futuro e del cambiamento culturale in atto.

Redazione Fleetime