MERCATO AUTO

Mercato auto ad aprile nuova ripresa (+7,5%) – al rialzo le stime 2024: +4,1% sul 2023 (ma -15,0% sul 2019) – ancora in retromarcia BEV e PHEV, a quota 2,3% e 3,3% – Crisci: eliminare il tetto di prezzo alle auto 0-20 g/Km

Mercato Auto – Il mercato automobilistico italiano ha registrato una nuova crescita ad aprile, trainato anche dalla presenza di due giorni lavorativi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le immatricolazioni di auto nuove hanno raggiunto quota 135.353 unità, rispetto alle 125.884 del corrispondente mese del 2023. Questo risultato ha contribuito a un incremento del 6,1% nel primo quadrimestre, con un totale di 586.665 veicoli immatricolati, sebbene il confronto con il periodo pre-pandemico del 2019 mostri ancora un calo del 17,7%.

Il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisci, ha commentato i dati di aprile, sottolineando un quadro macroeconomico rafforzato e una performance migliore delle attese nel primo trimestre, che ha portato a una revisione al rialzo delle stime per il mercato nel 2024. Si prevede ora un volume totale di 1.630.000 auto immatricolate entro la fine dell’anno, con un aumento di circa 63.500 unità rispetto al 2023 (+4,1%). Tuttavia, Crisci ha evidenziato che, nonostante questa crescita, il confronto con il periodo pre-pandemico del 2019 mostra ancora una distanza del 15,0%.

Le sfide principali riguardano le auto “con la spina“, ossia i veicoli elettrici e ibridi plug-in (BEV e PHEV). A causa dell’attesa prolungata degli incentivi, che non diventeranno legge prima della metà di maggio, le immatricolazioni di questi veicoli hanno subito una battuta d’arresto. Nel mese di aprile, le BEV rappresentavano solo il 2,3% delle immatricolazioni totali, mentre le PHEV il 3,3%.

Mercato Auto

L’UNRAE ribadisce l’importanza di accelerare l’implementazione delle misure previste per favorire la transizione verso la mobilità a zero emissioni. Ciò include la pubblicazione del decreto attuativo annunciato tre mesi fa e l’eliminazione o l’aggiustamento del tetto di prezzo per le auto a basse emissioni. Inoltre, l’associazione chiede un intervento sul trattamento fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo e un maggiore impegno nella realizzazione delle infrastrutture di ricarica pubblica, soprattutto nelle aree extra-urbane.

Infine, l’UNRAE esprime preoccupazione per la scarsa adesione degli operatori alle gare per l’assegnazione dei progetti finanziati dal PNRR e per i recenti aumenti tariffari delle ricariche pubbliche, che potrebbero ostacolare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

 

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press UNRAE