A che punto siamo nello sviluppo delle flotte elettrificate

Perché valutare le EV nella policy?

Flotte aziendali elettrificate – la guerra in Ucraina, la situazione Geopolitica internazionale e la continua carenza di materie prime hanno portato uno scenario economico e operativo difficile da immaginare 3 anni fa nel mondo dell’auto e della mobilità.

Anche la recente distruzione dei Metanodotti del nord accelera confusione e aumento dei prezzi diffuso e ci porta a delle riflessioni importanti nel momento di decidere il rinnovo del parco e cambiamenti della Policy. Come sempre l’analisi, unite a una buona dose di calma e riflessione possono aiutarci a evitare di prendere decisioni affrettate.

Ad esempio in Europa nei primi 6 mesi del 2022 le vendite delle BEV sono aumentate di quasi il 32% (ma in Italia -unico paese europeo insieme all’Austria – l’attesa degli incentivi e la loro completa assenza nel mercato delle Partite Iva ha causato una controtendenza del 17,6%) a dimostrare quanto la fiducia verso questa tecnologia sia ormai definita e radicalizzata. Tutto ciò in un clima di diffusi aumenti di listino, trasversali in maniera omogenea tra termiche, ibride e elettriche e tempi di attesa spesso molto elevati.

Tuttavia i tanti costruttori si sono o si stanno riorganizzando nelle produzioni (limitando gli optional o ottimizzando i modelli) e rimangono disponibili ad agevolare i rinnovi delle flotte con modelli a basso impatto ambientale. Proprio su questo argomento è importante sottolineare che ogni costruttore sta identificando delle linee guida specifiche e che non tutti mantengono idee simili. Ma questo potrebbe essere un vantaggio: il mercato vedrà costruttori specializzarsi con modelli nativi EV e altri che invece trasformeranno piattaforme nate termiche mettendo a confronto strategie e tecnologie innovative aumentando competitività e offerta minimizzando l’impatto dei tempi di produzione e dei costi vivi.

In questa battaglia si aggiungerà presto un nuovo “esercito”: l’arrivo dei costruttori cinesi (Nio, Byd, Xpeng, Geely Group, Gac per citarne solo alcuni) arriveranno presto in Europa e saranno estremamente specializzati nelle vetture EV con nuove tecnologie e nuove politiche di vendita. Queste saranno rivolte soprattutto alle flotte e daranno vantaggi interessanti come ricariche dedicate, Battery swap, servizi di sharing e consegne molto rapide.

Flotte aziendali elettrificate – Cosa accadrà nei prossimi anni?

Dunque l’offerta non mancherà. Ma come la mettiamo con i costi delle ricariche? Proprio recentemente Enel ha portato il costo della ricarica superfast pubblica a 0,99€ kW/h. Effettivamente elevato. Ma la domanda più importante è “quanto durerà questa situazione?

Difficile prevederlo ad oggi, anche ARERA ammette grande caos su questo tema ma un dato ci può dare conforto: solo in Italia abbiamo 280 GW di impianti rinnovabili in attesa di connessione alla rete elettrica e che potrebbero essere di enorme aiuto a sbloccare il prezzo dell’energia dal prezzo del metano fossile.

Se il nuovo governo riuscisse velocemente a connettere in rete tutta questa potenza rinnovabile verrebbe meno l’apporto tecnico del gas Metano russo per la produzione elettrica e avremmo un immediato ritorno a tariffe energetiche di un paio di anni fa. Assolutamente in linea con uno sviluppo economicamente sostenibile e con la conseguente elettrificazione delle nostre flotte a costi decisamente più bassi.  Se dobbiamo trarre una morale da questa situazione è che dobbiamo ritornare ad essere un paese attivo che propone soluzioni senza subirle passivamente.

Chiediamo a gran voce di attivare tutti gli impianti rinnovabili che servono al paese (e non solo alle auto elettriche): ne abbiamo in abbondanza e possiamo anche crescere. Sole, vento, maree, biomasse, geotermia e acqua in quota sono risorse a basso costo e abbondanti. La loro disponibilità è spesso stagionale ma compensata (ovvero quando non c’è il sole c’è spesso tanta acqua o vento e viceversa) e l’Italia (come l’Europa) è spesso leader nello sviluppo delle tecnologie e delle politiche in questo campo.

Le nostre policy potrebbero beneficiare a breve di politiche che potrebbero essere attivate subito e a basso costo sociale rendendo l’Italia non solo più sostenibile ma anche indipendente da altri paesi instabili e consentendole, addirittura di esportare
benessere e cultura.

 

 

 

 

 

di Vincenzo di Bella – e-mobility specialist

 

 

Redazione Fleetime