Top 10 paesi Import Export Italia, elaborazione ANFIA su dati ISTAT

L’export verso i paesi extra UE è di 4,96 mld di euro (+4,5%), pesa per il 29% di tutto l’export componenti e produce un saldo positivo di 1,68 mld di euro (+1,1%). Tra i paesi europei, al di fuori dell’UE, diminuisce il valore delle esportazioni verso Turchia (-8,6%, pur mantenendo un saldo positivo di 334 milioni di euro) e verso la Serbia (-8,4%).

In aumento invece il valore dell’export verso la Russia (+4% e un saldo attivo di 120 milioni di euro). Le aziende italiane esportano verso l’area Nafta componenti per un valore di 1,62 miliardi di euro, in aumento del 36%, con un saldo attivo di 920 mln (il 56% in più dei primi 9 mesi del 2017).

Il valore dell’export cresce del 49% verso USA, del 13% verso Canada e del 16% verso il Messico. L’Italia esporta verso l’area Mercosur componenti per 403 mln di euro, in calo del 23%. Il saldo è comunque positivo per 298 mln di euro (era di 432 mln nello stesso periodo del 2017).

Il valore dell’export verso il Giappone cala del 6% con 214 mln di euro ma con un saldo positivo di 12 mln. L’export verso la Cina supera i 362 milioni di euro, in crescita rispetto ai primi 9 mesi del 2017 (+12%), ma il saldo rimane negativo, per oltre 461 milioni di euro e rimane il quarto paese di origine delle importazioni italiane.

Il commercio verso l’area ASEAN (Malesia, Indonesia, Vietnam, Cambogia, Singapore, Tailandia, Filippine, Bruma, Brunei, Laos) produce un saldo negativo di 41 mln di euro, nonostante una crescita dell’export del 17%. I costruttori giapponesi dominano il mercato auto nell’area ASEAN, che non è di facile penetrazione per le aziende europee e italiane.

La classifica dell’export per i primi 10 paesi di destinazione vede al 1° posto la Germania con 3,4 mld di euro (+7,8% la variazione tendenziale) e una quota del 19,9% sul totale export; seguono Francia (+5,4%, share 10,9%), Regno Unito (+14%, share 7,5%), Spagna (-6%, share 6,9%), USA (+48,6%, share 6,5%), Polonia (-4,1%, share 5,8%), Turchia (-8,6%, share 4,9%), Austria (+27,7%, share 3%), Repubblica Ceca (+12,3%, share 2,7%), Messico (+16%, share 2,7%). Si sottolinea il calo dell’export di componenti, nei primi 9 mesi del 2018, verso i paesi dove è radicata la presenza produttiva del Gruppo FCA: Turchia -8,6%, Serbia -8,4%, Polonia -4,1% e Brasile -25,9%.

La suddivisione dei componenti in macro-classi, vede il comparto delle parti meccaniche (incluso accessori, vetri) totalizzare il 66,4% del valore dell’export con 11,24 mld di euro (+6,4%) e un saldo attivo di circa 4,8 mld. Segue il comparto dei motori per un valore di 3,24 mld di euro (+6,7%), che pesa per il 19,1% sul totale esportato della componentistica con un saldo attivo di 940 milioni di euro.

Il comparto pneumatici e articoli in gomma per autoveicoli presenta un valore di export pari a 1,01 miliardi di euro (+6,3% sul 2017) con un saldo negativo di 359 milioni di euro. Le esportazioni del comparto degli apparecchi riproduttori del suono registrano un decremento del 14,9%.

L’export dei componenti elettrici ed affini risulta in calo dello 0,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2017, con un saldo negativo di 87 milioni di euro. Tra i principali componenti, hanno un saldo positivo significativo le seguenti voci: parti ed accessori destinati al montaggio (1,96 mld di euro), motori e parti di motore (940 milioni di euro), freni (807 milioni) e ponti con differenziale (729 milioni).

Top 10 Paesi Import 2018

L’import vale 7,96 miliardi di euro (+0,5% sul primo semestre 2017). L’UE 28 pesa per il 72,2% sul valore totale delle importazioni di componenti con 8,5 mld di euro (-2,2%), così ripartiti:

6,03 mld (-2,4%) di provenienza UE15 con uno share del 51,2% sul totale importato

2,48 mld (-1,7%) di provenienza UE13 con uno share del 21%.

In termini percentuali, gli incrementi maggiori degli acquisti con origine UE, si registrano da Lituania (+50%), Cipro (+27%), Irlanda (+23%) e Francia (+8%). Il valore delle importazioni dai Paesi Extra-UE ammonta a 3,3 miliardi di euro (+6,3%). Nell’ordine i primi cinque paesi d’importazione extra-UE sono: Cina, Stati Uniti, Turchia, Giappone e India.

La classifica dell’import per paesi di origine vede al 1° posto Germania, 2,9 mld di euro (-3,4%) e una quota del 25% sul totale, seguono Francia (+8,1% e 11% di quota), Polonia (+0,7% e 9,5% di quota), che complessivamente rappresentano il 46% delle importazioni totali. Seguono Cina (-6,4% e 7% di quota), Spagna (-9,8% e 4,9% di quota), USA (+21% e 4,8% di quota), Repubblica Ceca (-3% e 4,3% di quota), Turchia (+4,1% e 4,2% di quota), Ungheria (-2,1% e 2,4% di quota) e Regno Unito (+0,1% e 2,3% di quota).

Crescono le importazioni di motori (+1,9%), componenti elettrici (+2,4%), e pneumatici, camere d’aria e pezzi di gomma (+5%), mentre risultano in calo del 2,5% le meccaniche. Il comparto dei motori pesa per il 19,5% del valore complessivo import; quello degli pneumatici per l’11,7%, quello dei componenti elettrici per il 12,7% e le parti meccaniche pesano per il 54,6% sul totale importazioni componenti. Per i singoli prodotti merceologici si registrano aumenti significativi del valore dell’import di apparecchi di accensione (+12,9%), vetri (+9,8%), sedili (+8,8%), fari (+7%).

 

 

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press ANFIA