Plastica riciclata, la scienza ha segnato un altro punto a suo favore convertendo i rifiuti di plastica in idrogeno puro, buono anche per le auto

Plastica riciclata, non c’è modo migliore se non trovare il sistema di riparare i nostri errori, è quello che è riuscito a fare un gruppo di scienziati e non solo loro – guarda questo video – https://www.facebook.com/foroeconomicomundial/videos/1167135616757580/?t=12

L’enorme quantità di rifiuti di plastica che produciamo ogni giorno è uno dei maggiori problemi ambientali che ci troviamo a dover affrontare nel nostro tempo. Rifiuti che devono essere smaltiti, possibilmente con processi ecologici, e che, altrimenti, vanno a inquinare i suoli e i mari con tutte le drammatiche conseguenze che ne derivano.

Per questo, in questi anni, in tutto il mondo, innovatori e scienziati hanno cercato nuove soluzioni di riciclo e non solo che rispondessero all’emergenza. E l’ultima giunge da alcuni chimici dell’Università di Swansea, nel Regno Unito, che hanno ideato un processo di reforming solare delle materie plastiche, semplice e a basso consumo, che permette di trasformare i rifiuti in idrogeno puro.

L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista Royal Society of Chemistry (RCS): li scienziati hanno aggiunto a tre polimeri comuni – acido polilattico, polietilentereftalato (PET) e poliuretano – una sostanza in grado di assorbire la luce, quindi li hanno sciolti in una soluzione alcalina e poi esposti al sole o a un simulatore di luce solare. In questo modo, le particelle della plastica hanno subito una trasformazione in altre molecole tra cui quelle di idrogeno.

Durante il processo, che funziona a pressione e temperatura ambiente, sono stati generati anche prodotti organici come formiato, acetato e piruvato, e una sostanza che può essere utilizzata per produrre nuova plastica. Fondamentale poi l’aspetto per cui, per essere sottoposta a reforming solare, la plastica non deve essere necessariamente pulita (anzi, la presenza di grasso o olio migliorerebbe addirittura il processo) aumentando così la quantità di materiale che può essere riutilizzato e riducendo i costi di riciclo.

Il lavoro necessita ancora di alcuni anni per essere testato su scala industriale, ma in un futuro non lontano si può immaginare come l’idrogeno prodotto possa venire utilizzato per alimentare le auto di nuova generazione, completamente ecologiche, come la Mirai di Toyota. La berlina a idrogeno della casa automobilistica giapponese funziona con una tecnologia a celle a combustibile e riduce a zero le emissioni di CO2 producendo solo vapore acqueo.

 

 

Redazione Fleetime