Luci ed ombre nei provvedimenti del Governo a tutela delle attività danneggiate dal Coronavirus. Alcune dimenticanze, per non dire lacune, pesano tuttavia più di altre soprattutto nel settore Automotive

Cura ItaliaD.L. n. 18/2020, “Cura Italia”, articolo 65 Comma 1: il cosidetto Bonus affitti per negozi e botteghe, sostanzialmente un credito di Imposta, pari al 60% del canone di locazione dovuto per il mese di Marzo – ed esercitabile a partire dal 25Marzo scorso – dai soggetti (lavoratori autonomi negozianti, commercianti, artigiani etc.) obbligati da Decreto a chiudere temporaneamente le attività.

Si intendono chiaramente, nella visione del Governo, proprio quelle attività cosidette “di vicinato”, poiché l’oggetto discriminante del Bonus è di fatto esclusivamente un immobile compreso in una ben specifica categoria catastale : “C1”, cioè botteghe e negozi con licenza di vendita al pubblico.

Per cui l’agevolazione non comprende i laboratori artigiani, gli uffici, e neppure capannoni dedicati alla produzione industriale; ed è definito “Bonus” poichè l’affitto annuale di immobili Cat. “C1”, in quanto costo strumentale all’attività commerciale dell’Impresa Conduttrice, è già di per sé fiscalmente deducibile. Quindi il 60% del Canone di Marzo, per i Conduttori di immobili “C1” è di fatto un “gettone” fiscale utilizzabile per abbattere gli importi dovuti nei termini previsti dall’Agenzia delle Entrate.

Quindi, in ultima analisi, contro ogni errata interpretazione del dispositivo, il “bonus affitti” non si articola nella possibilità di “saltare” il versamento del canone di locazione, né tantomeno in un accordo per la rinuncia al saldo del mese di Marzo da parte del Locatore, con conseguente rimborso a quest’ultimo da parte dello Stato. Una formula azzeccatissima, tutto sommato, che si sarebbe potuta sposare con tante altre e diverse tipologie di affitto, tuttavia……

Cura Italia – Gli affitti non sono tutti uguali ?

Il dispositivo presta il fianco a parecchie critiche e lamentele di categorie professionali ed imprenditoriali, ed a queste critiche riteniamo utile affiancarci per sottolineare un palese “omissis” del Governo. Di fatto il Bonus affitti viene definito dalla Agenzia delle Entrate come un “ristoro” (si veda la Circolare dove si dice che “…ha la finalità di ristorare il soggetto (commerciale) dal costo sostenuto (…)” per il canone.

Ammettendo in linea di puro principio che il dispositivo voglia tutelare la sola vendita al consumatore finale escludendo dunque le attività di natura “B2B”, in questo caso il diritto al ristoro – per il canone di locazione di Marzo – lo si dovrebbe concedere per tutti quegli “ambienti” strumentali alla attività commerciale di vendita al pubblico : ed allora perché escludere, in primo luogo, anche gli ambulanti e gli operatori che utilizzano in Noleggio a Lungo Termine un “LCV” allestito alla stregua di un locale immobiliare per la vendita? Non sono tantissime realtà imprenditoriali, tuttavia sono tra le più esposte alla crisi, ed allora perché escluderli nonostante siano totalmente congrui con lo spirito dell’Articolo del D.L. 18/2020? E, si badi bene, noi stessi in questa analisi vogliamo comprendere esclusivamente i Noleggi di autoveicoli di Categoria “N1”, escludendo di fatto – per pura semplicità – altri mezzi strumentali.

Cura Italia – Chiusura attività di Impresa : e i danni “di filiera”?

Ricordiamo tuttavia che il Decreto dell’11 marzo 2020 e successivi altri provvedimenti hanno imposto la chiusura della maggior parte dei negozi e delle botteghe, il danno di Impresa che non si può circoscrivere solo al “negozio di vicinato” per il solo combinato disposto che le restrizioni alla circolazione delle persone e la contemporanea chiusura dell’immobile ha reso di fatto impossibile lo svolgimento dell’attività : non possiamo ignorare tutte le attività “di filiera” dedicate alla logistica (Agenti e Rappresentanti) ed all’assistenza (Facility management, Ho.Re.Ca, etc..) di quei negozi chiusi ed il cui bene strumentale primario è in effetti un “LCV” spesso in Noleggio.

Ed allora speriamo davvero che il Governo faccia opportune riflessioni e modifiche ad un dispositivo davvero troppo squilibrato, se dovesse rimanere nello stato di fatto attuale. Speriamo che arrivi anche, in un prossimo DPCM, anche un “Bonus Noleggi”.

Redazione Fleetime