Secondo l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, anche in Italia lo scooter sharing sta registrando una crescita vertiginosa. Nel 2022, i noleggi sono aumentati del 42% rispetto all’anno precedente, con 4,4 milioni di noleggi e un incremento del 39% dei chilometri percorsi, raggiungendo i 20 milioni di km.
Il target principale di questo servizio è costituito da giovani tra i 20 e i 30 anni, prevalentemente uomini con un alto livello di istruzione, attenti alla sostenibilità ambientale. Lo scooter elettrico condiviso è una scelta preferita per la sua flessibilità nel traffico cittadino e la facilità di parcheggio. Pikyrent, una startup innovativa che opera a Bari, ha rilevato una crescita costante nel numero dei noleggi dal lancio del suo servizio di scooter sharing nel novembre 2022. La durata media dei noleggi è di 15-20 minuti, con una percorrenza di 4-5 km.
“A distanza di poco più di un anno dal lancio del nostro servizio di scooter sharing siamo orgogliosi dei risultati ottenuti e siamo pronti a esportare il nostro modello di business per far sì che la mobilità green condivisa non sia appannaggio solo delle grandi metropoli,” afferma Antonella Comes, CEO di Pikyrent. Pikyrent offre anche una piattaforma SaaS per la gestione completa della mobilità condivisa.
La convenienza del servizio “pay per use“, l’accessibilità e la facile reperibilità dei mezzi sono elementi chiave per il successo dello scooter sharing. Gli utenti apprezzano anche l’accesso libero nei centri storici e nelle zone a traffico limitato. Il picco di utilizzo si registra dopo le 18:00, quando lo scooter diventa l’alternativa ideale per tornare a casa dopo il lavoro o per le uscite serali.
Per favorire ulteriormente la crescita dello scooter sharing, Pikyrent ha individuato quattro sfide principali: innovazione tecnologica, intermodalità affidata al MaaS, regolamentazione unificata a livello nazionale e politiche di incentivazione, e modelli assicurativi ad hoc. L’innovazione è fondamentale per attrarre investimenti e sviluppare veicoli robusti e dotati di tecnologie avanzate, mentre la regolamentazione e le politiche di incentivazione possono rendere la mobilità condivisa più accessibile e sostenibile.
“Siamo consapevoli delle tante difficoltà del settore, ma crediamo che la più grande sia nel cambio di mindset necessario da parte di tutti gli attori coinvolti,” conclude Comes. “La causa ambientale è una sfida importante e necessaria, e va portata avanti con il contributo di tutti: imprese, cittadini e amministrazioni pubbliche.”
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