Canone Telepass, pessima sorpresa da gennaio 2016Canone Telepass, gli aumenti riguardano diversi tipi di abbonamenti e Federconsumatori prende posizione

 

 

Un fulmine a ciel sereno: dal 1° gennaio 2016, il canone del Telepass aumenta. Federconsumatori lancia l’allarme: “La società ha deciso di apportare delle modifiche a: Opzione Premium, Twin, Unicum Telepass Family e Unicum Telepass con Viacard. I contratti Telepass Premium e Telepass Premium Extra saranno unificati, estendendo a tutta la clientela Premium anche il soccorso stradale sulla viabilità ordinaria in aggiunta al servizio già attivo di assistenza sulla rete autostradale a pedaggio”. Nel dettaglio le variazioni che saranno applicate da gennaio 2016: Opzione Premium da 0,78 euro mensili per i clienti Telepass con Viacard a 1,5 euro. Da 2,33 euro a trimestre per i clienti Telepass Family a 4,5 euro. Telepass Twin passa da un costo trimestrale complessivo di 4,13 euro a 6,3 euro. Opzione Premium schizza da un canone trimestrale di 2,33 euro a 4,5 euro. Nei giorni scorsi gli 8.200.000 abbonati hanno ricevuto la proposta di modifica unilaterale da parte dell’azienda. Da quando hanno ricevuto la lettera inviata da Telepass, i clienti hanno 60 giorni per recedere dal contratto; altrimenti, il silenzio vale l’assenso: le modifiche verranno considerate approvate. Per addolcire la pillola, ecco lo zuccherino: in cambio, Telepass estende il servizio di soccorso su tutta la rete stradale, anziché sulle sole autostrade, come accadrà sino al 31 dicembre 2015. Quindi, Telepass Premium avrà le stesse caratteristiche di Premium Extra dal 2016.

Marketing di confusione? Cinque considerazioni

È tutto perfettamente legale. E non si tratta di una super stangata. Ma c’è qualche dettaglio che OmniAuto.it tiene a evidenziare. Primo: il silenzio-assenso non è mai una clausola contrattuale che avvantaggia il consumatore. Tant’è vero che è stato giustamente abolito dai contratti Rc auto nel 2013. Sarebbe stato meglio il contrario: se accetto, allora te lo comunico. Secondo: si mischiano un po’ le carte, col soccorso stradale, e col passaggio all’opzione Extra restando Premium. Una proposta che forse non tutti gli abbonati (presi con ben altri problemi quotidiani) hanno la pazienza di apprezzare appieno. Terzo: il canone rincara col servizio di soccorso esteso. Però magari a me, automobilista, di quel servizio non interessa assolutamente nulla; oppure già sono coperto con un’altra polizza assicurativa. Quarto, sentiamo l’azienda: “Abbiamo deciso di far confluire l’opzione Premium in quella Extra. Per premiare la fedeltà dei nostri clienti, per un anno pagheranno la stessa cifra. Alla fine del 2016, valuteranno se passare a Extra secondo il nuovo canone o ‘scendere’ al canone del Telepass classico”. Quindi, Telepass invia la lettera che prevede l’eventuale silenzio-assenso; poi “regala” (si fa per dire) l’opzione Extra; alla fine del 2016, forse si torna all’opzione Premium. Una pratica legittima, sì, che tuttavia lascia perplessi, e ci fa parlare di tracce di marketing di confusione. Quinto: Telepass, è controllata per il 96,5% da Autostrade per l’Italia (che fra l’altro adesso ha seri guai con l’affare Tutor); si tratta dell’unica azienda a offrire un telepedaggio sulle strade della sua capofila; e detta unilateralmente i suoi canoni. Non è che sia il massimo in termini di libera concorrenza in libero mercato. Tuttavia, di questo dovrebbe occuparsi l’Antitrust, così come dovrebbe farlo (ripetiamo, dovrebbe) nelsettore Rc auto. Già in nel 2011 il Garante era stato chiamato a esprimersi su una questione analoga, e il risultato fu una sostanziale “assoluzione”. Basata sul fatto che il canone non è particolarmente gravoso. Motivazione assai discutibile già nel 2011; alla luce del nuovo canone, il problema è da riconsiderare?

Federconsumatori indiavolata

Federconsumatori ha annunciato un ricorso all’Antitrust: “La decisione da parte della società Telepass S.p.A. (società controllata al 96,5% da Autostrade per l’Italia e per il restante 3,85% partecipata da Autostrade TECH) di modificare unilateralmente i contratti ci lascia decisamente perplessi. Un operatore unico, che in una posizione di netto e prevalente monopolio decide di disdettare i contratti in essere e di aumentare a suo piacimento le tariffe riferite ai Telepass, a nostro avviso rappresenta una grave violazione. A maggior ragione dal momento che le persone che utilizzano il Telepass (più di 8 milioni) di fatto saranno obbligate a recepire tale modica in quanto prive della possibilità di rivolgersi ad altri al fine di avere tariffe migliori. Proprio per questi motivi stiamo predisponendo una denuncia all’Antitrust per abuso di posizione dominante”.

E le altre associazioni di consumatori?

La presa di posizione di Federconsumatori le fa onore. In attesa di capire la posizione delle altre associazioni dei consumatori, ricordiamo, a beneficio di chi abbia controversie con Autostrade per l’Italia, che, da marzo 2012, il gestore numero uno in Italia ha esteso la procedura di conciliazione a Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, Tangenziale di Napoli e Telepass S.p.A. Grazie all’accordo siglato con le Associazioni dei Consumatori Adoc, Adiconsum, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, i clienti di Autostrade per l’Italia, Telepass S.p.A., RAV e Tangenziale di Napoli, rappresentati dalle associazioni, se insoddisfatti per la risposta a un reclamo, possono risolvere, in via stragiudiziale, in modo semplice, gratuito e rapido alcune tipologie di controversie. La richiesta di conciliazione viene esaminata da una Commissione di conciliazione composta da un “conciliatore” della società interessata dalla controversia e/o di Telepass S.p.A. per le controversie riguardanti il sistema di pagamento Telepass, e da un conciliatore di una delle associazioni dei consumatori.

 

fonte, omniauto.it