Come apparirà il mondo dell’Auto, quando la crisi scaturita dal “Coronavirus” sarà terminata? Fleetime prova a disegnare alcuni possibili scenari, ed a proporre soluzioni concrete.

Covid – 19 -A ricordare le notizie di solo pochi mesi fa, oggi vengono i brividi. Wuhan, Capitale della provincia di Hubei, la città nata sulle rive del Fiume Azzurro, la metropoli più popolosa della Cina centrale, con 10 milioni di abitanti.

Nata come la “Sheffield cinese” per via delle sue origini di polo siderurgico (WISCO, Gruppo locale, è ancora uno dei maggiori produttori mondiali di acciaio), Wuhan si è trasformata – causa anche i dazi europei antidumping sull’export cinese – dalla fine degli anni Novanta nella “Detroit cinese” attraendo i maggiori produttori europei oltre al secondo Gruppo Automotive nazionale, la Dongfeng. 200.000 persone impiegate direttamente negli Stabilimenti, più un indotto lavorativo di un altro milione. Produzione media annua di circa 2.300.000 unità di auto e veicoli.

Covid -19: fotografia da Wuhan, la Detroit cinese

Piccolo inciso, che non ha ancora valutato nessuno: uno shock sul comparto Automotive globale, tipo quello del “Crack Lehman” potrebbe far entrare in Default il primo polo automobilistico del colosso asiatico più potente al mondo. Provate a proiettare un po’ gli effetti sull’economia del Pianeta…

Ora, invece, proviamo a fare i conti con i possibili effetti che l’allerta Covid -19 ha sortito direttamente ed indirettamente nel comparto dell’Aftermarket. Non occorre ripetere il bollettino già diffuso da altri Media riguardo la chiusura di siti produttivi in Cina e le ricadute per i Poli europei ed americani.

Proviamo invece a sviluppare una previsione ed un ragionamento sul prossimo futuro della catena dell’Aftermarket e dell’autoriparazione in ottica di capacità di offerta di parti, componenti, semilavorati sul mercato dell’autoriparazione, con un occhio di riguardo, come sempre, per Flotte e Noleggi.

Covid -19: i probabili effetti sulla filiera

Siti produttivi chiusi, Vettori di autotrasporto rallentati o addirittura in quarantena, Container chiusi e fermi in banchina. Questo il quadro attuale, e dato il flusso prevalente di forniture dall’Est del mondo verso Ovest, ciò significa che anche quando i prodotti vengono fabbricati non c’è modo di trasportarli. E’ entrato in crisi il modello logistico del “just-in-Time” in base al quale i magazzini di ogni categoria merceologica detiene il minor numero possibile di beni in giacenza, per effetto dell’approvvigionamento continuo che attualmente è semplicemente impossibile.

Per questo al momento possiamo definire il comparto Automotive un organismo in convalescenza: perché pochi possono sapere ora, senza rischiare di spararla grossa, se il malato guarirà a breve o avrà pericolose ricadute. Dipende tutto dalla ripresa dell’economia, dalla disponibilità del mondo finanziario a coprire la crisi di Cashflow delle Imprese, e dalle misure di sostegno all’economia da parte dei Governi.

I Distretti italiani in zona rossa

Castiglione D’Adda è forse l’unico Distretto metalmeccanico in vista tra i Comuni della cosidetta “Zona rossa” lombarda. Ma ben più pesante è l’impatto dell’allerta nel perimetro della logistica tra Piacenza, Lodi, Milano. Ben più pesante sarà l’impatto della istituzione dello “Smart Working” e del telelavoro sulle percorrenze di mezzi Aziendali, ben più gravi saranno gli effetti sul fatturato di Flotte, Reti di Officina, Ricambisti a seguito del crollo produttivo di questi giorni.

Presumibilmente i Distributori Ricambi potranno ancora approvvigionarsi, magari grazie al supporto dell’ E-Commerce, in diverse zone del mondo, per rispondere ad una domanda che tenderà a ridursi temporaneamente rispetto ai Trends storici. E probabilmente anche l’Autoriparazione tenterà a recuperare il calo di flussi in Officina puntando su attività commerciali e di intermediazione – a loro volta – di Parti ed accessoristica. Ma, meglio ripeterlo, la questione è talmente straordinaria da meritare aggiornamenti progressivi volta per volta.

Covid – 19 : possibili contromosse di Flotte e Service Management

Difficile capire quando realmente questa allerta sanitaria sarà dichiarata finita. Ma per intanto Flotte e mondo dell’Autoriparazione potrebbero adottare poche pratiche e rapide soluzioni immediate, rispetto alle seguenti criticità:

Flotte e ciclo di sostituzione Parco Auto: le possibili criticità nel CashFlow e nei Bilanci periodici dei Titolari di Flotta potrebbe rendere critico mantenere una pianificazione del ciclo di sostituzione dei mezzi. Per il Noleggio la soluzione è collaudata, poiché si può procedere ad un riallungamento dei termini contrattuali. Idem per alcuni piani Leasing.

Per i parchi di proprietà, la quota composta dalle benzina potrebbe essere valorizzata tramite la conversione con Impianti a gas; oppure, sporadicamente, con l’accesso a mezzi in Sharing per coprire esigenze estemporanee.

Per il mondo del Service e della Distribuzione Ricambi, una eventuale criticità di magazzino di componenti Aftermarket potrebbe essere temporaneamente affrontato accendendo all’offerta garantita dal mercato dei Rigenerati, dalle Rettifiche, ed addirittura per alcune componenti al mondo della Stampa a “3D”. Questo, l’immediato e pratico Vademecum.

Redazione Fleetime