I governi di molti Paesi europei hanno dovuto introdurre nuove misure di contenimento della seconda ondata della pandemia che condizionano negativamente le vendite. Ora è più che mai importante concentrarsi su misure di sostegno e stimolo alla domanda, per evitare un ulteriore tracollo nei primi mesi del 2021 e per proseguire nel rinnovo del parco circolante in chiave ecologica e di avanzamento tecnologico.

Immatricolazioni auto Europa – Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito, a novembre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.047.409 unità, con un calo del 13,5% rispetto a novembre 2019. Nel periodo gennaio-novembre 2020, i volumi immatricolati raggiungono 10.746.293 unità, con una variazione negativa del 26,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un’altra pesante contrazione caratterizza il mercato auto europeo nel penultimo mese di questo difficile 2020 – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – in cui i governi di molti Paesi hanno dovuto introdurre nuove misure di contenimento della
seconda ondata della pandemia. Nell’area UE-EFTA-UK, a novembre, tutti i mercati presentano il segno meno tranne sei (Norvegia, Irlanda, Cipro, Grecia, Romania e Danimarca). Performance negativa, quindi, per tutti e 5 i major market (includendo UK), che pesano per il 71% del totale immatricolato nel mese: il calo più marcato è quello del Regno Unito (-27,4%), seguito dalla Francia (-27%) e dalla Spagna (-18,7%), mentre l’Italia chiude a -8,3% e la Germania contiene la flessione al 3%.

Immatricolazioni auto Europa

Nei primi undici mesi del 2020, tutti i mercati presentano una contrazione a doppia cifra tranne la Norvegia, in ribasso del 7,8%, e le immatricolazioni perse rispetto allo stesso periodo del 2019 arrivano quasi a 3,5 milioni di unità. In questo momento, è più che mai importante concentrarsi su misure di sostegno e stimolo alla domanda, per evitare un ulteriore tracollo nei primi mesi del 2021 e per proseguire nel rinnovo del parco circolante, favorendo la sostituzione delle vetture più
anziane con veicoli a basse emissioni, dotati di tecnologie di ultima generazione.

Va in questa direzione l’accordo sul pacchetto di misure destinate all’automotive raggiunto nella maggioranza di governo italiana, e sostenuto anche dalle opposizioni, di cui si è avuta notizia ieri e di cui ci aspettiamo il recepimento nella Legge di Bilancio 2021, dando ossigeno anche al ricambio del parco circolante dei veicoli commerciali leggeri, comparto strategico per la logistica urbana delle merci.
Contestualmente, occorre accelerare i tempi nella programmazione di spesa delle risorse europee del Recovery Plan spettanti all’Italia, di cui, nell’attuale bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza, 74,3 miliardi sarebbero destinati alla transizione
ecologica, 48,7 alla digitalizzazione e 27,7 alle infrastrutture, anche per non maturare un ritardo decisamente penalizzante nella ripartenza rispetto agli altri maggiori Paesi UE”.

 

 

Redazione Fletime

 

Fonte press ANFIA