Addio al Maggiolino dal sound indimenticabile, con oggi si chiude la storia di un’icona del 900

Maggiolino – Gli anni dei sogni (a guerra conclusa), era questo il periodo del Maggiolino, e devo dire che ci ha fatto sognare in molti. Ottant’anni fa nel periodo Reich nazista nasceva Typ 1, l’utilitaria per tutti, l’auto del popolo voluta da Adolf Hitler.

A disegnare quelle linee inconfondibili fu l’ingegnere austriaco Ferdinand Porsche, cui il Fuehrer, austriaco come lui, chiede di progettare un’auto che faccia da contraltare alla Ford T, la prima automobile prodotta in serie che spopola negli Stati Uniti. Hitler fa edificare una fabbrica apposita, in Bassa Sassonia, e una città intorno, la futura Wolfsburg, non lontana da Hannover. E’ il 1938, nasce la Volkswagen.

Lo scoppio della guerra, però, ne ferma la produzione: in quel momento tutte le fabbriche vengono riconvertite alla produzione di cannoni, carri armati e munizioni per sostenere lo sforzo bellico tedesco. Prima fra tutte la Volkswagen, al tempo una delle più grandi e moderne. Ma alla fine del conflitto il Maggiolino è la prima macchina a riprendere la produzione in una Germania piagata ed offesa dalle bombe e dalla vergogna.

E il successo arriva subito. Nel 1955 ne vengono venduti un milione di esemplari, prevalentemente in Germania ma anche negli Usa, da dove in cambio delle auto, nelle casse di un Paese che rinasce dalle ceneri, arriva preziosa moneta forte.

Maggiolino

Gli anni Sessanta sono quelli del boom in America, dove il Maggiolino diventa un emblema della cultura ribelle e anticonformista degli hippie, che per spostarsi preferiscono le curve di questa macchina spartana dal design alternativo alle squadrate e mastodontiche Cadillac e Ford dai morbidi sedili in pelle, predilette di chi orgogliosamente vive l’American dream.

In poco tempo gli Stati Uniti diventano il più importante mercato straniero per Volkswagen: nel 1968 furono venduti oltre 560mila esemplari e proprio in quell’anno esce al cinema ‘The Love Bug’, ‘Un Maggiolino tutto matto’, il film prodotto dalla Disney e diretto da Robert Stevenson che farà sognare milioni di bambini.

La produzione in Germania si ferma nel 1978, quando la linea viene sostituita con quella della Golf – altro gioiello dal successo planetario – ma continua in Messico, dove il Maggiolino diventa il ‘vochito’ o ‘el carro del pueblo’. Alla fine del Novecento il restyling, realizzato sul pianale della nuova Golf. Ma il modello disegnato dal nipote dell’ingegner Porsche, il New Beetle, è decisamente un’altra cosa rispetto al Maggiolino, sul quale da domani cala il sipario: l’ultimo esemplare verrà conservato in un museo.

 

 

Redazione Fleetime