Marchionne a Detroit 2018 tra successi e programmi futuri

Sergio Marchionne in conferenza stampa al salone dell’auto Detroit 2018

 

Come di consueto Sergio Marchionne è stato uno dei nomi più attesi al Salone di Detroit. E alla tradizionale conferenza stampa Fiat Chrysler Automobiles ha detto: “Se riusciamo a pagare i debiti per il primo giugno (ossia alla presentazione del prossimo piano industriale, Ndr) mi metto la cravatta”.

Marchionne è evidentemente soddisfatto dei risultati FCA e Ferrari nell’anno che si è da poco concluso: “Adesso stiamo azzerando il debito, abbiamo livellato il gap di piattaforme con gli altri competitor e ora non abbiamo bisogno di altri. È ovvio che lo spreco economico derivante dalla mancanza di sinergie globali reali tra i costruttori resta un danno per l’industria dell’auto. Ma adesso, abbiamo portato avanti la scelta di farci tutto in casa, con le nostre forze. E i risultati ora si vedono”. E il 2018 si è aperto all’insegna dell’ottimismo anche in Borsa: “C’è stato un grandissimo lavoro da parte dell’azienda per il raggiungimento degli obiettivi del piano del 2014. C’è stato un adeguamento della valutazione del titolo agli obiettivi”.

L’orientamento sul fronte di una possibile partnership, in quest’ultimo scorcio della presidenza Marchionne è invece profondamente cambiato rispetto al passato. “Siamo ancora convinti della necessità di consolidamento e condivisione, ma ora abbiamo capito che non ci sono partner con cui cambiare procediamo da soli. Stiamo sviluppando le regioni e i singoli marchi per procedere da soli.

Precedenza alle new entry crossover

La sorella maggiore della Stelvio e la sorella minore della Levante avranno la priorità su tutto il resto, Marchionne afferma che, nonostante la Giulia sia una macchina eccezionale non desta lo stesso interesse della Stelvio, basta guardare il mercato USA , per due terzi è fatto di Suv e pick-up, questo cambiamento lo stiamo vedendo anche nel resto d’Europa, la scelta appare logica, precisa però che non dobbiamo chiamarle Suv, saranno qualcosa di diverso come Stelvio e Levante.

Il numero uno di FCA ha ribadito il suo scetticismo sulla guida autonoma. Citando il filosofo Ludwig Wittgenstein: “Noi non abbiamo fatto annunci in merito, perché io credo in una sua frase: non parlare di una cosa se non la conosci. E l’industria automobilistica sta creando l’illusione che quello della guida autonoma sia un orizzonte vicino: non è così, anzi. Lo stiamo osservando nelle alleanze con Waymo e BMW-Intel-Mobileye, in cui senza dubbio crediamo”.

Niente brand elettrici.

Marchionne, che nell’intervista a Bloomberg aveva dichiarato che entro il 2025 la metà delle auto prodotte nel mondo sarà elettrificata, non ha approfondito il tema delle auto a batteria. Si è limitato a escludere la creazione ex novo di un marchio dedicato alle elettriche: “Non ne vedo il guadagno: se poi affidi le macchine agli stessi concessionari degli altri marchi, non fai la differenza. Bisognerebbe creare una rete di vendita dedicata, perché le vendite dirette hanno dei limiti che Elon Musk sta sperimentando su Tesla, ma si tratta di un investimento enorme, di cui non sono certo che valga la pena”. Ha anche aggiunto  l’arrivo sul mercato della prima Jeep Wrangler ibrida nel 2020.

      Jeep Wrangler ibrida plugin

Indizi sulla successione.

La battuta di Marchionne sul suo successore è un primo indizio per cercare di tracciare un identikit di chi, nel 2019, prenderà il suo posto: “Non ci sono donne in lizza, semplicemente perché non abbiamo figure femminili candidate. Credo che dopo il mio successore, i tempi potrebbero essere maturi per una donna alla guida di FCA.

 

 

Redazione Fleetime

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