Regolamento Euro 7

Regolamento Euro 7 – il prossimo 8 novembre il Parlamento Europeo dovrebbe votare la proposta di Regolamento Euro 7. L’ACEA considera l’orientamento espresso dal Consiglio e dalla Commissione ENVI, un miglioramento rispetto alla proposta della Commissione, sproporzionata nei costi per l’industria e per i clienti, limitata nei benefici per l’ambiente.

L’ACEA apprezza il mantenimento degli attuali test Euro 6/VI, ma sottolinea che i nuovi standard comporteranno comunque investimenti addizionali, proprio nel momento in cui il settore sta profondendo tutte le sue risorse nello sforzo per la decarbonizzazione, quando la UE ha già un approccio fra i più restrittivi al mondo in termini di emissioni inquinanti, che oggi risultano a malapena misurabili.

Per noi in Italia resta assolutamente prioritaria la definizione di un Piano chiaro e puntuale del Governo – afferma il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinaliper delineare il percorso che il Paese intende seguire nella transizione energetica della mobilità stradale. Il Piano dovrebbe innanzitutto rivedere l’attuale sistema di incentivi per renderli realmente fruibili e utili ad un accelerato rinnovo del parco, e quindi recuperare i residui del 2022 e del 2023 destinandoli nel 2024 ai medesimi scopi”.

Nel Piano, ribadisce Cardinali, deve trovare posto un cronoprogramma per lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche di ricarica elettrica, soprattutto quelle ad alta potenza in ambito extraurbano, e di quelle per il rifornimento di idrogeno.

Quanto a quelle private, sia per le aziende che per gli edifici residenziali, Cardinali commenta: “salutiamo con favore – dopo un’attesa superiore a un anno in un caso e a tre anni nell’altro – che siano state finalmente definite le modalità operative per la fruizione dei fondi“, ma aggiunge “non possiamo non constatare come provvedimenti così tardivi rispetto a fondi stanziati da precedenti governi risultino di fatto retroattivi, snaturando le finalità stesse dei sistemi incentivanti in una sorta di sanatoria”.

Regolamento Euro 7

Sempre in tema di infrastrutture elettriche, intese in senso più ampio, Cardinali sottolinea le recentissime richieste che l’ACEA ed altre sei Associazioni europee hanno rivolto alla Commissione UE, esprimendo la necessità di intervenire su più fronti con: maggiori fondi per lo sviluppo e la modernizzazione della rete, armonizzazione a livello UE delle regole di connessione e dei processi di certificazione della rete, snellimento degli aspetti burocratici e delle relative autorizzazioni per supportare e accelerare gli investimenti.

Cardinali, infine, invita a considerare che, con le auto con la spina a quota 1% del parco circolante, la decarbonizzazione dei trasporti stradali in Italia è ancora lontanissima, e afferma: “Alla luce del protocollo d’intesa recentemente firmato dal Ministro Urso, che menziona esplicitamente «il supporto al mercato per la diffusione della mobilità elettrica e per il rinnovo del parco circolante», chiediamo che il Tavolo Automotive venga convocato con la massima urgenza, e che l’UNRAE ne faccia parte a pieno titolo per poter portare il proprio contributo di proposte a 360 gradi”.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press UNRAE