Dealer Network Study

Il panorama delle reti di vendita autorizzate nel settore automotive italiano ha subito una contrazione significativa all’inizio del 2024, è quanto emerso dalla ricerca Quintegia

Dealer Network Study –  all’inizio del 2024, le reti di vendita autorizzate nel settore automotive in Italia hanno subito una contrazione in termini di punti vendita pari al 7%, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Lo raccontano i risultati del Dealer Network Study, la ricerca elaborata annualmente da Quintegia che ha preso in esame 19 brand generalisti (Fiat, Volkswagen, Toyota, Dacia, Ford, Renault, Peugeot, Citroën, Hyundai, Kia, Lancia, Opel, Nissan, Suzuki, Skoda, MG, DR, Seat, Honda) e 12 premium (Jeep, Audi, BMW, Mercedes, Alfa Romeo, MINI, Cupra, Volvo, Mazda, Land Rover, Porsche, DS). Si tratta dei principali marchi per quota di mercato nel 2023, con una market share di almeno 0,40%.

Questo trend, ormai in atto da diversi anni, si è amplificato – come mostrano i dati aggiornati a gennaio 2024 – in quanto il numero di imprenditori si assesta a 776, mostrando un calo del 14% rispetto al 2023. La situazione è simile anche per quel che riguarda le ragioni sociali, scese sotto le 1.000 unità con una flessione del 15%. Questa situazione è dovuta alla riorganizzazione delle reti, che sta portando ad una maggiore concentrazione imprenditoriale a discapito delle realtà di piccole dimensioni e di quelle non multi-brand intra-gruppo.

A testimonianza concorrono anche i dati relativi ai mandati e ai punti di vendita franchise: in questo caso si osserva un calo più contenuto. Si tratta del sintomo di una tendenza delle Case automobilistiche a concentrare l’attività di vendita nelle mani di meno attori del settore preservando per quanto possibile la copertura nel territorio.

Dealer Network Study Quintegia

Questo scenario che riguarda l’attività di vendita si riflette, più o meno in egual misura, sulle reti autorizzate di assistenza: il trend per i principali dati analizzati è simile, con i costruttori orientati a concentrare sempre di più il business nella rete primaria.

Per quanto riguarda la distribuzione del portafoglio dei brand rappresentati dagli imprenditori i risultati illustrano come all’inizio di quest’anno circa 4 imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015. Ad aumentare, di contro, è il numero di imprenditori Multi-brand Multi-costruttore, cioè quegli imprenditori che rappresentano marchi di costruttori differenti.

Attualmente, il numero medio di marchi rappresentati per imprenditore è di 2,83 contro i 2,00 del 2015, mostrando una crescita costante negli anni. Complice in questo caso l’ingresso negli ultimi anni di nuovi marchi nel mercato. Sul fronte della distribuzione territoriale dei punti vendita si evidenzia una certa disparità all’interno della penisola: più della metà dei punti vendita si trova al Nord, con la Lombardia a distinguersi rispetto alle altre regioni.

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press MARRONECATTELAN

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