E-Commerce

La ricerca Geotab svela le sfide dell’e-commerce, le crescenti aspettative dei clienti e la timida adozione dell’AI nel settore della logistica, in Italia solo 1 azienda su 10 è pronta

E-Commerce – l’onda inarrestabile dell’e-commerce continua a rimodellare il panorama commerciale, portando con sé un’impennata dei volumi di consegna e un’espansione delle categorie merceologiche online. Tuttavia, questa crescita esponenziale si scontra con un consumatore sempre più navigato ed esigente, che detta nuove regole in termini di personalizzazione, tracciabilità e flessibilità delle spedizioni. In questo scenario dinamico, l’Intelligenza Artificiale (AI) si profila come un potenziale game-changer per ottimizzare l’ultimo miglio, ma la realtà italiana, come emerge dal nuovo studio di Geotab, leader globale nelle soluzioni per veicoli connessi, mostra un’adozione ancora timida di queste tecnologie innovative.

E-commerce in ascesa, clienti sempre più al centro: le nuove priorità

La ricerca Geotab, condotta su un campione di aziende italiane attive nel florido settore degli acquisti online e della logistica ad esso correlata, dipinge un quadro di continua espansione dell’e-commerce. Negli ultimi due anni, quasi la metà delle aziende intervistate (49%) ha registrato un significativo aumento dei volumi di consegna, parallelamente a un ampliamento delle categorie di prodotti venduti online (32%). In cima alla lista dei prodotti più redditizi si posizionano la cura della persona (47%) e l’abbigliamento (36%), a testimonianza di un cambiamento nelle abitudini di acquisto degli italiani.

Ma questa crescita porta con sé nuove sfide, legate inesorabilmente alle crescenti aspettative dei consumatori. La “customer experience” nell’ultimo miglio è diventata un elemento cruciale per la fidelizzazione e la soddisfazione. Le aziende italiane interpellata confermano che le priorità degli utenti finali si concentrano su: una customizzazione spinta delle consegne, con particolare attenzione all’orario (53%), la possibilità di localizzare in tempo reale il furgone o il corriere (50%), la velocità di ricezione della merce (36%), l’opportunità di lasciare un feedback dettagliato sul processo di consegna (30%) e, non meno importante, la possibilità di interagire direttamente con il conducente per concordare istruzioni specifiche (29%).

La telematica come alleato strategico: efficienza e ottimizzazione al primo posto

Nel complesso scenario italiano dell’ultimo miglio, caratterizzato da una forte frammentazione (il 97% delle flotte conta tra 5 e 49 veicoli) e da una concorrenza sempre più serrata, i fleet manager si trovano a fronteggiare sfide pressanti. In cima alla lista delle preoccupazioni spicca la necessità di contenere i costi operativi (59%), seguita dal rispetto rigoroso delle tempistiche di consegna (48%), dalla gestione efficiente dei tragitti (45%) e dalla manutenzione accurata dei veicoli (42%).

In questo contesto, l’innovazione tecnologica, e in particolare la telematica, si rivela un valido alleato strategico. La consapevolezza dei benefici della digitalizzazione è in netta crescita tra le aziende del settore: oggi, ben il 71% si affida a un software di fleet management, un dato in aumento rispetto al 66% registrato nel 2021. Le motivazioni che spingono all’adozione di queste soluzioni sono molteplici, tutte riconducibili a un obiettivo comune: il miglioramento operativo delle flotte. La telematica viene principalmente utilizzata per ottimizzare i percorsi di consegna (46%), migliorare l’efficienza in termini di consumi e costi (28%), monitorare lo stile di guida dei conducenti (27%) e pianificare in modo intelligente soste, pause e rifornimenti (25%).

Un dato interessante, seppur non sorprendente, è che la sostenibilità ambientale non rappresenta ancora una priorità primaria per i fleet manager italiani: il controllo delle emissioni si posiziona all’ultimo posto (7%) tra gli obiettivi per cui vengono sfruttati gli strumenti di telematica. Tuttavia, è fondamentale sottolineare come il contenimento dell’impatto ambientale sia intrinsecamente legato a molti degli utilizzi principali della telematica, dall’ottimizzazione dei percorsi alla riduzione dei consumi e al miglioramento dei comportamenti di guida.

Intelligenza Artificiale: un potenziale enorme ancora inespresso nel contesto italiano

L’Intelligenza Artificiale, con la sua capacità di analizzare grandi quantità di dati e di automatizzare processi complessi, si preannuncia come una tecnologia trasformativa in molteplici settori, incluso quello della logistica dell’ultimo miglio. I fleet manager italiani sembrano intuirne il potenziale: ben il 97% dichiara di avere una certa familiarità con l’AI. Essi riconoscono come l’AI potrebbe contribuire significativamente a migliorare aspetti sempre più cruciali per l’utente finale, come il tracciamento in tempo reale dei mezzi (40%), la ricezione di notifiche push sullo stato della consegna (40%), la raccolta di feedback sul processo di delivery (33%), la personalizzazione delle procedure di acquisto (32%) e delle consegne stesse (28%).

Tuttavia, nonostante questa consapevolezza diffusa, la traduzione in pratica è ancora agli albori. Solo una minoranza, pari al 12% delle aziende intervistate, ha già implementato soluzioni di gestione della flotta basate sull’AI, riscontrando benefici, seppur non sempre immediati. Ma il futuro sembra delineato: il 24% degli intervistati intende adottare soluzioni basate sull’AI nei prossimi 12 mesi, mentre un significativo 55% prevede di introdurle in futuro, pur non avendo ancora definito una strategia precisa.

Nella visione dei gestori delle flotte italiane, l’AI potrebbe rappresentare la chiave per risolvere alcune delle sfide più pressanti del settore, come il contenimento delle spese, la pianificazione ottimizzata dei carichi e dei percorsi e il miglioramento della sicurezza degli autisti. Indipendentemente dal livello attuale di adozione, i fleet manager riconoscono unanimemente il ruolo cruciale dell’AI nell’ottimizzazione dei tragitti e dei costi (68%), nella gestione tempestiva degli imprevisti (67%), nel rilevamento di comportamenti di guida non sicuri (66%) e nella pianificazione predittiva della manutenzione dei veicoli (66%). La partita dell’Intelligenza Artificiale nell’ultimo miglio italiano è ancora tutta da giocare, ma le premesse per una potenziale rivoluzione ci sono tutte.

Redazione Fleetime

Fonte press GEAOTAB