Pay per use

Sempre più soluzioni flessibili trasformano la proprietà in un Noleggio a sua insaputa, laddove l’elemento contrattuale discriminante diventa la parametrazione dei valori e dei costi all’effettivo utilizzo chilometrico. Diventerà la scelta standard per le Flotte?

Pay-per-Use e Flotte – una volta tanto la novità è venuta dalla Cina. Quando Geely acquisì Volvo, mise subito in campo un progetto imprenditoriale decisamente innovativo e pretenzioso. Sfruttando le possibilità delle piattaforme industriali del Brand svedese, Geely fondò diverse “Griffe” per entrare in settori ed ambiti di mercato sino ad allora estranei. In particolare con il progetto Lynk&Co si istituì sin dal principio più una formula commerciale che una mission aziendale.

La Cina è arrivata per prima?

Lynk&Co infatti è nata oltre cinque anni fa come una formula di utilizzo e di scelta flessibile più che di acquisto: bastava sentire il management parlare di “Collezioni” più che di gamma, e prendere contatto con le formule innovative di distribuzione e riconsegna “on remote” per capire che Lynk & Co è nello stesso tempo un Brand, una proposta globale (le sue realizzazioni già dalla prima concept si possono definire delle “World Car”) ma soprattutto una idea di proposta globale (modello+allestimento+equipaggiamento+piattaforma Web per la commercializzazione e l’assistenza)

Pay-per-Use – Toyota e l’antesignana “Lease per Drive”

In epoca abbastanza vicina all’esordio del progetto Lynk&Co, in Europa debuttava con Toyota la formula “Pay per Drive” e la seguente “Lease per Drive”, che all’inizio operò come estremizzazione dei contratti di sostituzione programmata diffusi in quel periodo.

Lease per Drive, contrattualizzabile per imprese e P.Iva individuali ma anche da privati, consente una pianificazione preventiva dell’investimento sull’uso dell’auto spostando al futuro l’eventuale acquisto. Chiaramente importi rateali, anticipi, valori di riscatto, etc…. sono conseguenza del piano di utilizzo concordato preventivamente. I vantaggi sono nella modulabilità dei canoni, il trattamento fiscale, la programmazione del carico di lavoro del mezzo. Ovviamente la panoramica potrebbe essere più estesa, ma a titolo esemplificativo e di ricordo crediamo basti.

Pay-per-Use – ed infine arrivò….il Rent – per – Use !!!

Anche il Noleggio si è alla fine adeguato al trend di innovazione, estremizzando in sé stesso il concetto di “pay per use” già insito nelle sue corde. Il Noleggio Payperuse è ormai una opzione commerciale consolidata, con formule personalizzate e senza vincoli di percorrenza, per pagare il puro servizio in funzione dell’utilizzo effettivo. A quanto pare l’emergenza Covid avrebbe aumentato la preferenza per questo tipo di contratto. Ald Automotive, con “Ricaricar” e “Flee”, è uno degli esempi più lampanti.

Dal “Pay-per-Use” al “Manage per Pay”?

Tutto bene, tutto comodo, dunque? Forse si, forse no. Indubbiamente il Pay per use più vantaggioso è quello che prevede con precisione il carico di lavoro e le incognite potenziali nell’uso del mezzo, e che indovina il giusto “punto di pareggio” tra costi di servizio in aumento a seconda delle soglie chilometriche, e calo del valore di Remarketing in funzione delle variabili di mercato. Tutto ciò, evidentemente, a cura di Fleet manager sempre più oculati e previdenti.

Redazione Fleetime Roma