Mercato auto aprile 2023

La stima 2023 in rialzo a +11,6% e 1.470.000 auto

Mercato auto aprile 2023 – Nuova forte accelerazione delle immatricolazioni di autovetture nel mese di aprile, con 125.805 nuove registrazioni e una crescita del 29,2% rispetto ad aprile 2022, che con 97.365 unità aveva archiviato il volume storicamente più basso per il quarto mese dell’anno dopo quello del lockdown.

Nel primo quadrimestre il numero delle immatricolazioni sale a 552.850 unità, in crescita del 26,9% rispetto alle 435.681 del gennaio-aprile 2022. Il mercato dell’auto rialza di nuovo la testa, anche grazie ad una maggiore disponibilità di prodotto dopo la crisi dei microchip e delle catene di fornitura.

Considerando l’elevata performance del primo trimestre, +26,2% sul 2022 (ma -20,6% sul 2019), e in particolare il notevole contributo del mese di marzo (+40,8%), la stima UNRAE per il 2023 viene rivista al rialzo, prevedendo per fine anno 1.470.000 immatricolazioni, in crescita dell’11,6% sul 2022 (ma ancora in calo del 23,3% sul 2019).

Mercato auto aprile 2023 – gli incentivi vanno modificati

Con la pubblicazione, lo scorso 25 aprile, del nuovo Regolamento UE (2023/851) che conferma l’obbligo dal 1° gennaio 2035 di riduzione del 100% delle emissioni medie di auto nuove e veicoli commerciali leggeri nuovi, Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE che rappresenta in Italia le Case automobilistiche estere, afferma: “C’è da augurarsi che si lavori fattivamente, in modo coordinato con tutti i soggetti coinvolti e con una strategia pragmatica, per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni al 2035”.

In questa ottica – aggiunge Crisci – continuiamo a sollecitare da tempo, siamo arrivati a maggio, e i dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%. E’ urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno”.

Aspettiamo quindi una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo verso obiettivi condivisi”. “Inoltre – prosegue Crisci – è necessario recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle
infrastrutture, accelerando l’installazione di colonnine di ricarica sia private che pubbliche, in particolare lungo le autostrade e strade statali, evitando la formazione di nuovi divari geografici all’interno del Paese e, anzi, andando a sanare quelli già esistenti”.

Il Presidente dell’UNRAE chiede pertanto di “accelerare l’emanazione delle norme previste dai decreti MASE e di quelle per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, senza dimenticare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR”. Crisci ricorda anche che la discussione in Parlamento sul DDL Delega Fiscalerappresenta l’opportunità attesa da tempo per rivedere la fiscalità per le auto aziendali in uso promiscuo, modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo di ammortamento a tre anni, perché – conclude – le auto aziendali possono svolgere il ruolo di traino nella diffusione della mobilità a zero emissioni”.

 

 

Redazione Fleetime

 

Fonte press UNRAE