Urban mobility

Il Boom commerciale dei dispositivi c.d. “di micromobilità” impatta positivamente sulla gestione logistica delle Flotte in termini di movimentazione ed interazione tra diversi mezzi. Ma in previsione futura, quali aspetti cruciali attendono il manager in tema di manutenzione e garanzia di questo nuovo “parco mezzi”?

Flotte e micromobility : il fenomeno esplosivo è talmente recente che non esiste uno storico sul quale basarsi: ma l’avvento così preponderante di mezzi di micromobilità a fianco delle esigenze di Responsabili Flotte ed Utilizzatori sta svelando progressivamente gli aspetti positivi di questa sinergia : efficienza, agilità, ed anche emotività e gratificazione.

Una insperata risorsa al momento gestita oggi più dal ruolo del “Mobility Manager” che dal tradizionale Fleet manager dedicato anche all’aspetto del Service ed alla analisi di TCO.

Micro? No : sempre più “Middle – Mobility”

Di fatto la proroga dell’allerta sanitaria e l’influsso che questa ha avuto nelle esigenze di movimentazione e ricambio del Parco aziendale ha portato repentinamente a gestire i dispositivi di micromobilità come veri e propri sostituti del mezzo tradizionale, seppur in ottica di un uso sporadico, con una proiezione tuttavia di una probabile intensificazione legata a condizioni contingenti (aumento del Delivery urbano, centralità crescente del c.d. “ultimo miglio” nella logistica commerciale, downsizing del Parco mezzi e contemporaneo allungamento del ciclo di gestione e/o proprietà dell’Usato) coadiuvata nel frattempo da una considerazione prettamente tecnica: questi dispositivi, nel corso delle loro “release” periodiche aumentano progressivamente le capacità prestazionali e di autonomia. In breve avremo a disposizione un parco dispositivi capace di coprire tranquillamente oltre 50 km. a medie di tutto rispetto, e con tempi di ricarica sempre più ridotti. In pratica, stiamo passando da risorse di micromobilità alla capacità di soddisfare esigenze di ordinario pendolarismo. Con effetti su tutto il Parco mezzi.

Micromobilità in proprietà, quali nuove esigenze assicurative e gestionali?

Perché questo potrebbe portare diverse Flotte, nel breve, ad un bivio : quello di superare da un lato – sul versante dell’utilizzo – gli originari e tradizionali concetti di “Benefit” e di marginalità di uso; e dall’altra quello di considerare che in presenza di incentivi decisamente vantaggiosi, l’acquito in luogo del ricorso al più usuale sharing potrebbe davvero risultare più opportuno. Con una esigenza : quella di corrispondere al Fleet manager tutte le risorse e gli applicatici necessari alla gestione, protezione, manutenzione e ripristino dei dispositivi eventualmente di proprietà in Flotta.

Se il problema non è particolarmente critico sotto l’aspetto delle soluzioni gestionali proprietarie (apps ed ICT di amministrazione) che dovrebbero superare quelli più canonicamente dedicati alla gestione in sharing dei dispositivi (vista la disponibilità o customizzazione di soluzioni oggi disponibili sul mercato) la questione diventa più sensibile sotto l’aspetto delle coperture e garanzie, ed ancora di più lo diventerà l’aspetto del Service e della manutenzione. Quale ad esempio l’approvvigionamento ricambi – ed il relativo benchmark di costo – da predisporre, in assenza di un sufficiente storico di guasti e tempari di intervento? Ed ancora, quale la Rete di riparatori ed allestitori in grado di corrispondere al complesso delle nuove esigenze di Service e personalizzazione di mezzi sostanzialmente predisposti per l’uso individuale? E quali le nuove esigenze in termini di garanzie (anche per la fase di Remarketing) e coperture assicurative? E soprattutto, come organizzare la più opportuna ed efficace struttura “ponte” tra le nuove esigenze di gestione e manutenzione dei dispositivi di micromobilità, e le “classiche” esigenze legate al Parco Auto più convenzionale?

Probabilmente la risposta è compresa in una figura del tutto innovativa, che il comparto del Fleet Management e soprattutto il mondo della formazione deve cominciare a costruire, e per la quale qui azzardiamo un nome professionale: Middle-Fleet Manager: colui cioè delegato alla costruzione e pianificazione del più efficace e pratico ambito di correlazione tra i sempre più nuovi e diversi dispositivi di micro mobilità, ed il classico Parco mezzi. Sarà così? Ce ne renderemo conto molto presto.

Redazione Fleetime Roma