Crisi mercato auto novembre 2021

Per una transizione sostenibile occorre un’agenda pluriennale di interventi e incentivare il ricambio del parco circolante

Crisi mercato auto – Di fronte alle prospettive di crescita dell’economia superiori alle attese, il mercato dell’auto va contromano e continua a perdere, mese dopo mese, migliaia di veicoli nuovi, mentre restano per strada milioni di vetture vecchie e inquinanti. A novembre non si ferma l’emorragia delle immatricolazioni, che con 104.478 unità registrate segna una flessione del 24,6% rispetto alle 138.612 unità del 2020 (-30,8% sul 2019). Nei primi 11 mesi dell’anno la “voragine” delle auto perse rispetto al 2019 è di oltre 400.000 unità (-22,8% con 1.371.166 immatricolazioni).

Non si può accompagnare in modo efficace e sostenibile la transizione verso la decarbonizzazione se non si interviene sostenendo la domanda con un piano strutturale e pluriennale anche per il ricambio del parco circolante”, afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE.Per una maggiore diffusione delle nuove tecnologie sono necessari incentivi anche a fronte di rottamazione, altrimenti vanificheremo gli effettivi benefici ambientali”.

Per l’UNRAE, come per altri osservatori, nel nostro Paese manca ancora una strategia per accompagnare la transizione energetica nel mercato delle autovetture e dei veicoli commerciali: “Purtroppo – sottolinea Michele Criscisi deve constatare un certo disinteresse nelle Istituzioni di governo per il comparto automotive e il suo indotto, un settore produttivo che occupa 1,2 milioni di lavoratori e garantisce un gettito fiscale di 76 miliardi di euro l’anno”.

L’assenza di una strategia di medio-lungo periodo non impedirebbe comunque, secondo l’UNRAE, di predisporre subito un piano di sviluppo delle infrastrutture di ricarica, capillare e omogeneo sul territorio nazionale, garantendo l’interoperabilità delle stesse e con punti di ricarica ad alta potenza in ambito autostradale: “Considerati gli annunci fatti e i fondi stanziati dal PNRR per questo obiettivo, ci piacerebbe ora vedere un cronoprogramma puntuale con impegni precisi di infrastrutturazione a scadenze prefissate”, sottolinea Michele Crisci.

L’UNRAE ribadisce, infine, la necessità di liberare le imprese italiane dalla penalizzazione nella fiscalità delle auto aziendali, con interventi su detraibilità IVA, costi deducibili e quota ammortizzabile soprattutto per le auto a zero o bassissime emissioni.

 

 

 

Redazione Fleetime

 

 

Fonte press UNRAE